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Giappone, record di suicidi tra gli adolescenti: 479 in un anno, 140 in più rispetto al 2019

Nel 2020 in Giappone 479 adolescenti si sono tolti la vita, un numero record dal 1980 e superiore di 140 unità rispetto al 2019. Secondo gli esperti, tuttavia, non ci sono prove che l’altissimo tasso di suicidi tra i giovanissimi sia da attribuire alla pandemia e alle misure di contenimento dei contagi adottate.
A cura di Davide Falcioni
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Quattrocentosettantanove adolescenti giapponesi si sono tolti la vita nel 2020, un numero record conseguito nell'anno del coronavirus, anche se sono tutti da provare eventuali legami con la pandemia. A diffondere il dato è stato il ministero dell’Istruzione e dello Sport nipponico, spiegando che i suicidi sono stati complessivamente 479 suicidi, 140 in più rispetto al 2019, e un numero mai così alto da quando sono iniziate le statistiche, nel 1980. La drammatica classifica è guidata dagli studenti di istruzione superiore con 330 casi, seguiti dalle 136 suicidi tra gli studenti delle scuole medie e 14 tra gli alunni delle elementari.

Come in molti altri paesi del mondo colpiti dalla pandemia anche il governo giapponese, nel marzo dello scorso anno, ha richiesto la chiusura degli istituti scolastici per contenere l’espansione del Covid-19, introducendo lo stato di emergenza e chiedendo a decine di milioni di persone di rimanere a casa e limitare gli spostamenti per mesi. Gli esperti medici, tuttavia, sostengono di non avere elementi per affermare che l’aumento dei suicidi sia correlato alle chiusure e alla riduzione della socialità. Da parte sua il ministero dell’Istruzione ritiene invece che le cause – seppur da approfondire – siano collegate alle tradizionali criticità  riguardanti gli adolescenti, tra cui scarsi risultati scolastici e l’incertezza sul futuro. Per questa ragione i funzionari del ministero ritengono che la distribuzione dei tablet nell’insieme delle scuole elementari e medie aiuterà a monitorare la salute mentale degli studenti attraverso delle indagini sul loro livello di stress. Il ministero, inoltre, ha comunicato che intende avviare una nuova campagna di informazione sui social media, specifica per i giovani in possesso di uno smartphone, mentre rimarrà in funzione una linea telefonica con accesso gratuito dedicata ai problemi degli adolescenti.

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