Gaza: nuova tregua di 72 ore, proseguono i negoziati al Cairo

È in vigore dalla mezzanotte ora locale la nuova tregua di 72 ore nella Striscia di Gaza concordata da Israele e Hamas con la mediazione egiziana. Il cessate il fuoco per il momento regge e durante la notte non si sono sentiti spari o lanci di razzi in zona. Un buon segnale dopo il ritorno alle armi di pochi giorni fa e che rappresenta un'ottima premessa per i colloqui di pace che si svolgono in Egitto. La conferma è arrivata anche da una portavoce dell'esercito israeliano che ha sottolineato come nessun missile sia stato sparato dalla Striscia di Gaza e non vi è stato nessun raid aereo israeliano su obiettivi palestinesi dopo l'inizio della tregua di tre giorni. Le armi però sono risuonate fino a poche ore prima della tregua con entrambe le parti che hanno rivendicato attacchi armati. Le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato di aver lanciato un missile verso Tel Aviv, mentre Israele ha ammesso di aver condotto un raid aereo affermando di aver ucciso un attivista di Hamas nel nord della Striscia di Gaza.
Le trattative in Egitto
Intanto al Cairo prosegue la trattativa per un accordo per la pace più duraturo. Come rivelano i media israeliani, infatti, anche il governo di Tel Aviv ha deciso di inviare nuovamente in Egitto una sua delegazione per trattare una tregua più lunga dopo l'addio ai negoziati dei giorni scorsi. Da parte sua Hamas ha minacciato di riprendere il lancio di razzi se i colloqui al Cairo non porteranno a una svolta entro i prossimi tre giorni. Izzat al-Rishq, un rappresentante di Hamas della delegazione palestinese, ha detto chiaramente che "se non sarà raggiunto un accordo entro 72 ore Hamas abbandonerà i negoziati e non ci sarà un altro cessate il fuoco". I punti principali in discussione sono da una parte la smilitarizzazione della Striscia di Gaza da parte di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, e dall'altra la rimozione del blocco applicato da Israele a Gaza. Punti molto delicati su cui entrambe le parti non intendono cedere. In particolare Israele si oppone all'apertura di un porto o di un aeroporto a Gaza, su cui Hamas invece insiste per poter dare più mobilità ai palestinesi, mentre è favorevole all'apertura del valico di Rafah, al confine con l'Egitto.