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Ex primo ministro di Malta accusato di corruzione, è l’inchiesta a cui lavorò Daphne Caruana Galizia

Joseph Muscat, primo ministro maltese fino al 2020, è accusato di corruzione: il caso è quello della privatizzazione di tre ospedali, avvenuta nel 2015 e annullata pochi mesi fa in tribunale. La giornalista Daphne Caruana Galizia, assassinata nel 2017, aveva indagato proprio su questo accordo prima di morire.
A cura di Luca Pons
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L'ex primo ministro maltese Joseph Muscat è stato accusato di corruzione. Il caso è quello su cui in passato investigò la giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa con un attentato nell'ottobre 2017. Lo scandalo legato alla sua morte aveva avuto come conseguenza anche le dimissioni dello stesso Muscat, per quanto un'indagine indipendente avesse poi stabilito che non c'era stato un coinvolgimento diretto del governo nell'omicidio. La colpa dell'esecutivo sarebbe però stata quella di creare una "cultura dell'impunità", in cui i mandanti e gli attuatori dell'attentato potessero pensare di non affrontare le conseguenze delle loro azioni.

L'accusa rivolta oggi nei confronti dell'ex primo ministro è di corruzione e riciclaggio di denaro, e da parte sua è già arrivata una smentita, parlando di "menzogne e fantasie" e di una presunta vendetta politica nei suoi confronti. Le accuse riguardano anche altri esponenti di spicco del mondo politico maltese: il vice primo ministro Chris Fearne (che all'epoca dei fatti era ministro della Salute) e il presidente della Banca centrale di Malta Edward Scicluna sono accusati di frode e appropriazione indebita.

Entrambi hanno negato di essere coinvolti. E lo stesso hanno fatto l'ex capo dello staff di Muscat, Keith Schembri, e l'altro ex ministro della Salute Konrad Mizzi. Proprio Schembri e Mizzi erano stati al centro di alcune rivelazioni da parte di Caruana Galizia, che nel febbraio 2016 aveva investigato nell'ambito dei cosiddetti Panama Papers (che sarebbero stati pubblicati solo due mesi dopo) mostrando che i due avevano interessi finanziari a Panama.

L'attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla privatizzazione di tre ospedali nel 2015, venduti all'azienda Vitals Global Healthcare per almeno quattro miliardi di euro da parte del governo di Muscat, in carica dal 2013 al 2020. Pochi mesi fa, a febbraio, un tribunale aveva annullato questo accordo poiché aveva trovato prove di una truffa. Proprio sulla privatizzazione si era concentrata Caruana Galizia nei mesi precedenti alla sua morte.

A Malta è iniziato lo scontro politico: secondo Robert Abela, attuale primo ministro e leader dei Laburisti, il partito di Muscat, è sospetta la scelta di ufficializzare le accuse a un mese dalle elezioni europee. Abela ha suggerito che l'inchiesta avrebbe potuto partire "con una presunzione di colpa", anche se si è augurato che non sia così.

Ieri, lo stesso Muscat ha commentato sui social: "Se non fossero così gravi, leggere le accuse contro di me sarebbe ridicolo. Senza ascoltarmi, le autorità hanno deciso di accusarmi di corruzione, riciclaggio di denaro" e "di aver fondato un'organizzazione criminale". Un insieme di "invenzioni a cui può credere solo chi le ha inventate". Muscat ha concluso con un attacco: "Oggi c'è chi canta vittoria, ma ride bene chi ride ultimo".

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