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Europol: “Non ci sono prove che dietro i recenti attentati ci sia l’Isis”

Nonostante le rivendicazioni per gli attentati di Orlando, Magnaville, Nizza e Wurzburg, “nessuno dei 4 sembra essere stato pianificato, logisticamente sostenuto o eseguito direttamente dallo Stato Islamico”, lo dicono chiaramente gli esperti anti-terrorismo.
A cura di Biagio Chiariello
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“Sebbene l'Isis abbia rivendicato gli attacchi di Orlando, Magnaville, Nizza e Wurzburg, nessuno dei 4 sembra essere stato pianificato, logisticamente sostenuto o eseguito direttamente dall'Isis", e in nessuno di quei casi può essere stabilito un “legame certo” con il Daesh, il sedicente Stato Islamico: lo fa sapere l’Europol nell'analisi degli attacchi dei "lupi solitari".

"Non ci sono prove – scrive l’Europol- che l'attentatore di Nizza si considerasse un membro Isis". E' stato detto che "si era radicalizzato in poco tempo e aveva consumato propaganda Isis prima dell'attacco", così come nel caso dell’attacco portato a colpi d'ascia e di coltello da un afgano di 17 anni contro i passeggeri di un treno in Baviera,  i media hanno detto che nella stanza del terrorista c'era una bandiera del Califfato fatta a mano. Ma la loro "affiliazione al gruppo non è chiara". Allo stesso tempo non vi è certezza sulle rivendicazioni: l'agenzia A'maq ha fatto sapere di aver ricevuto informazioni da una fonte non identificata, "in contrasto con la chiara responsabilità" espressa per Parigi e Bruxelles. Una differenza "che indicherebbe come l'Isis voglia mantenere un livello di affidabilità se dovessero emergere informazioni che contraddicono la loro versione".

I cosiddetti ‘lupi solitari’ hanno spesso dei “problemi mentali” e non bisogna tralasciare questo aspetto che, legato all'ideologia o alla religione, diventa “un'aggravante” in grado di rafforzare l'attacco, evidenzia ancora Europol nella sua analisi aggiornata dei recenti attacchi. Anche il terrorista di Nizza, scrive, “soffriva di un serio disordine psichiatrico ed era in cura”. E ad una “porzione significativa di foreign fighters sono stati diagnosticati problemi mentali prima di unirsi all'Isis”.

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