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Egitto, ergastolo per 230 attivisti laici delle rivolte anti Mubarak

Sono accusati di violenza e aggressione alle forze dell’ordine durante le proteste del 2011 che portarono al rovesciamento del governo egiziano.
A cura di Antonio Palma
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Condanna senza precedenti in Egitto che forse mettono fine alle speranze della cosiddetta Primavera Araba. Un tribunale del Cairo infatti ha condannato al carcere a vita 230 attivisti laici protagonisti delle rivolte del 2011 contro l'ex leader Hosni Mubarak che hanno contribuito al rovesciamento del governo egiziano. Tra di loro anche uno dei leader della protesta, il 29enne Ahmed Douma, attivista liberale ritenuto responsabile delle violenze davanti ad una sede governativa vicino a Piazza Tahrir. Del resto Douma aveva fin da subito preso posizione contro la giunta militare che ha preso il potere dopo la destituzione di Morsi ed era già in carcere da dicembre per una condanna a tre anni per oltraggio alla magistratura dopo che aveva criticato le sentenze contro Hosni Mubarak e Mohamed Morsi.

Condanne appellabili

Lo stesso tribunale inoltre ha condannato a dieci anni di carcere altri 39 imputati, tutti minorenni. Tra le accuse agli imputati quelle di violenze contro militari e poliziotti e detenzioni di armi bianche e molotov oltre a danneggiamenti di edifici e sedi governative. Per questo oltre alle condanne penali i militanti del fronte anti-Mubarak sono stati condannati dalla Corte a pagare complessivamente un'ammenda da 17 milioni di sterline egiziane, circa due milioni di euro. Come spiegano i media locali, le condanne restano appellabili, ma si tratta comunque della più pesante sentenza inflitta agli attivisti laici. In precedenza infatti sentenze analoghe e anche più pesanti erano state pronunciate solo contro i membri dei Fratelli musulmani.

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