305 CONDIVISIONI

È stato arrestato Tom Barrack, amico intimo e consulente di Donald Trump

Tom Barrack, miliardario amico intimo di Donald Trump, è stato arrestato con l’accusa di aver agito come agente straniero per conto degli Emirati Arabi Uniti. I fatti risalgono al periodo tra il 2016 e il 2018, con Trump che dopo la conquista della Casa Bianca nominò Barrack presidente del comitato inaugurale.
A cura di Susanna Picone
305 CONDIVISIONI

Immagine

Tom Barrack, il miliardario amico e alleato dell’ex presidente americano Donald Trump, è stato arrestato dall’Fbi. Barrack è accusato di aver  agito come agente straniero per conto degli Emirati Arabi Uniti. Ha dato notizia dell'arresto il Dipartimento della Giustizia americano secondo cui il magnate ha tentato di promuovere gli interessi degli Emirati Arabi Uniti influenzando le posizioni di politica estera della campagna di Trump nel 2016 e, successivamente, le posizioni di politica estera del governo degli Stati Uniti nell'amministrazione entrante. I fatti risalgono al periodo tra il 2016 e il 2018. Tom Barrack, 74 anni, è accusato di sette capi d'accusa per aver agito come agente degli Emirati Arabi Uniti tra l'aprile del 2016 e l'aprile del 2018. È anche accusato di ostruzione alla giustizia e di aver rilasciato false dichiarazioni agli agenti delle forze dell'ordine federali il 20 giugno del 2019.

Le indagini – Da tre anni vanno avanti le indagini della procura di New York in seguito ai sospetti nati nel corso dell'inchiesta sul Russiagate, con Donald Trump che dopo la conquista della Casa Bianca nominò Barrack, da sempre un amico intimo e uno dei suoi più stretti consiglieri, presidente del comitato inaugurale, quello addetto all'organizzazione della cerimonia dell'Inauguration Day, nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente. Accusati anche altri due uomini: Matthew Grimes di Aspen, in Colorado, e Rashid Sultan Rashid Al Malik Alshahhi, cittadino degli Emirati Arabi Uniti. Come scrive la Cnn, Barrack era secondo l’accusa direttamente e indirettamente in contatto con la leadership degli Emirati Arabi Uniti e definiva Alshahhi una "arma segreta" per promuovere la sua agenda di politica estera negli Stati Uniti.

305 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views