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Cos’è la NATO, chi ne fa parte e cosa cambia per la Finlandia a partire da oggi

La Finlandia è diventata ufficialmente il trentunesimo membro della Nato. Ripercorriamo quindi la storia dell’Alleanza atlantica, come è nata, quali Paesi ne fanno parte e come funziona.
A cura di Annalisa Girardi
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La Finlandia è ufficialmente un membro della Nato. Lo aveva già annunciato il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, una volta ottenuto il via libera di tutti gli altri 30 Stati che ne fanno parte. "È un momento storico", aveva detto, affermando di sperare di poter presto dare il benvenuto anche alla Svezia. Come Helsinki infatti, anche Stoccolma allo scoppio della guerra in Ucraina aveva chiesto di poter entrare a far parte della Nato, in risposta a un'aggressività sempre crescente da parte della Russia. E non è detto che anche l'Ucraina, in futuro, non faccia lo stesso, diventando così un membro dell'Alleanza. Una possibilità che Mosca cercava in tutti i modi di scongiurare e uno dei motivi che ha spinto il Cremlino all'invasione.

La Nato, che è un'alleanza militare sorta all'indomani della Seconda Guerra mondiale, passa così da 30 a 31 Paesi membri. In questo articolo spiegheremo chi sono questi membri, cosa fa la Nato,  quali sono i suoi obiettivi e cosa dice il trattato che l'ha istituita.

Che cos'è la Nato e quali sono i suoi obiettivi

La Nato, cioè la North Atlantic Treaty Organization (in italiano l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico), è un'alleanza militare fondata nel 1949. Alcuni Paesi occidentali, tra cui l'Italia, all'alba della Guerra Fredda, hanno deciso di stringere un'alleanza difensiva in risposta alle tensioni crescenti con l'Unione sovietica. Come spiega lo stesso sito della Nato, lo scopo dell'alleanza è "garantire la libertà e la sicurezza dei Paesi membri attraverso mezzi politici e militari". Dal punto di vista politico "promuove i valori democratici e consente ai membri di consultarsi e collaborare in materia di difesa e sicurezza per risolvere i problemi, creare fiducia e, nel lungo termine, prevenire i conflitti".

Invece, per quanto riguarda l'aspetto militare, nonostante la Nato si impegni a risolvere pacificamente le controversie, "in caso di fallimento degli sforzi diplomatici, ha il potere militare di intraprendere operazioni di gestione delle crisi". Inizialmente l'Alleanza atlantica contava 12 Paesi membri, ma negli anni si è allargata arrivando fino a 31. Il quartier generale si trova a Bruxelles.

Gli Stati membri della Nato

I membri originari dell'Alleanza atlantica sono 12. E sono Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. Negli anni successivi diversi altri Paesi hanno fatto richiesta di aderire e sono stati ammessi. "Può diventare membro della Nato qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica", si legge sul sito dell'Alleanza.

Per gli Stati che aspirano a diventare membri esiste anche un "piano di azione per l'adesione": in questo vengono specificate la disponibilità a risolvere le controversie e l'impegno per la difesa della democrazia e dei diritti umani, la capacità di contribuire alle missioni, lo stanziamento di risorse sufficienti per le forze armate, la sicurezza delle informazioni sensibili e la compatibilità della legislazione nazionale con la cooperazione della Nato.

L'ingresso della Finlandia nell'Alleanza

La Finlandia è l'ultimo Paese ad aver fatto ingresso nella Nato. La richiesta di Helsinki era arrivata all'indomani dell'invasione russa dell'Ucraina: il governo finlandese aveva denunciato minacce crescenti alla sicurezza del Paese a causa delle politiche aggressive di Mosca e voleva quindi posizionarsi sotto l'ombrello di protezione della Nato. Tutti gli Stati Nato hanno votato a favore del suo ingresso: l'unanimità è infatti condizione necessaria per permettere l'entrata di un nuovo membro.

Il processo di adesione in corso per la Svezia

Anche la Svezia ha chiesto di entrare nella Nato allo scoppio della guerra in Ucraina. Ad aver frenato sull'adesione di entrambi i Paesi è stata inizialmente la Turchia. Il governo turco accusava infatti i Paesi di ospitare sul loro territorio e fornire protezione ad alcuni membri del Partito dei lavoratori del Kurdistan, il PKK, che Ankara considera organizzazione terroristica.

L’allargamento della NATO dopo la dissoluzione dell’Urss

Dopo il crollo dell'Unione sovietica, diversi Paesi che erano sotto la sfera di influenza di Mosca hanno chiesto di aderire alla Nato. Dagli anni Novanta sono entrati a far parte dell'Alleanza ben 14 Paesi: Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro e Macedonia del Nord. Ogni Paese è libero di chiedere di entrare nella Nato. La Russia, però, ha sempre denunciato l'Alleanza per il fatto di aver inglobato sempre più Paesi a Est, vicino ai suoi confini, affermando che fosse una minaccia alla sua sicurezza.

Come funziona il sistema di alleanze e quando può intervenire la Nato

L'intervento della Nato è regolato dall'articolo 5 del Trattato. Questo afferma che se un Paese membro subisce un attacco armato, tutta l'Alleanza è tenuta a intervenire in sua difesa. In parole semplici, un attacco a uno è considerato un attacco a tutti.

Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti.

Un altro articolo importante del Trattato è quello precedente, l'articolo 4, secondo cui ogni membro ha diritto a sollevare questioni relative alla propria sicurezza in seno al Consiglio Nord Atlantico. Questo afferma:

Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata.

Le aree di interesse dell’Alleanza e il ruolo in Ucraina

Come abbiamo detto, la possibilità che anche l'Ucraina possa un giorno entrare a far parte della Nato è stato uno dei motivi con cui il Cremlino ha sponsorizzato la sua "missione speciale", cioè l'invasione del Paese. In realtà, al momento dell'aggressione, non c'era alcun indizio che l'Ucraina fosse in procinto di aderire all'Alleanza. Che, da parte sua, nei primi mesi del conflitto si è mantenuta molto cauta rispetto a questa eventualità. Nella conferenza stampa con cui ha annunciato l'ingresso della Finlandia, però, Jens Stoltenberg però ha detto chiaramente: "La nostra posizione è invariata e cioè che l'Ucraina diventerà un membro dell'Alleanza. Al tempo stesso dovete capire che la priorità in questo momento è assicurarci che l'Ucraina si preservi come una nazione indipendente e sovrana in Europa. Se non accade questo, tutta la questione della membership dell'Ucraina alla Nato non è nemmeno rilevante. Il primo passo verso l'entrata dell'Ucraina nella Nato è che prevalga".

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