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Covid 19

Cina, è allarme Covid: Singapore chiude le frontiere per chi proviene dalla provincia del Guangdong

Al via da oggi 5 giugno lo stop che Singapore ha imposto all’ingresso delle persone provenienti dal Guangdong, che nell’ultimo ha registrato un’impennata nei casi di Coronavirus. Già nei giorni scorsi il governo di Pechino ha stabilito che chi lascia la popolosa provincia meridionale cinese in aereo, treno, autobus o auto privata devono presentare i risultati di un tampone negativo effettuato nelle ultime 72 ore. Solo a marzo il Partito Comunista cinese aveva dichiarato che il virus era sotto controllo.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Covid 19 torna a fare paura in Cina. Dopo il picco di infezioni nella provincia meridionale del Guangdong che nei giorni scorsi ha indotto il governo di Pechino alla nuova stretta sui controlli (chiunque lascia la regione dovrà essere testato per il virus), da oggi 5 giugno Singapore impone lo stop all'ingresso delle persone provenienti dalla stessa area a confine con Hong Kong. "I viaggiatori che sono stati nel Guangdong negli ultimi 21 giorni non saranno autorizzati a entrare nel Paese", recitava ieri una nota del ministero della Salute. I cittadini di Singapore e i residenti permanenti che sono stati nella provincia cinese nell'ultimo periodo, invece, dovranno sottoporsi a un test per il Covid-19 all'arrivo presso l'aeroporto Changi. Le persone provenienti da altre province della Cina saranno tenute a effettuare un test all'arrivo, e in caso di negatività potranno entrare nel Paese.

Il Covid torna in Cina

Nel Paese, dunque, a distanza di più di anno dal focolaio di Wuhan da cui si è scatenata la pandemia di coronavirus, torna il timore di nuovi contagi. Il Guangdong, la prima provincia della Cina per produzione economica, è l'epicentro dell'ultima ondata di coronavirus che ha colpito il Paese orientale a fine maggio. Le autorità locali hanno imposto alle persone che lasciano Guangzhou – la capitale della provincia, una metropoli da oltre 15 milioni di persone – da aeroporti, stazioni ferroviarie e stazioni degli autobus di mostrare la prova di un test Covid negativo eseguito entro tre giorni. Il governo ha poi imposto ai residenti di cinque quartieri situati nel distretto di Liwan di restare a casa e ha sospeso le attività non essenziali, mentre i luoghi di intrattenimento e i mercati sono stati chiusi. A marzo il Partito Comunista cinese aveva dichiarato che il virus era sotto controllo, allentando la maggior parte delle restrizioni sui viaggi interni. Secondo la Commissione, fino a ieri il Guangdong aveva registrato un totale di 2.498 casi confermati, di cui 1.040 importati. Ieri se ne sono contati 15 a livello locale.

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