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Choc in Francia, il fondatore dell’Arche Jean Vanier accusato di abusi sessuali su 6 donne

Un’indagine promossa da L’Arche, fondata nel 1964 in Francia e dedita alla cura dei disabili e delle persone vulnerabili, rivela gli abusi del fondatore, Jean Vanier. Le accuse parlano di abusi sessuali compiuti su sei donne adulte non disabili. “Siamo sconvolti da queste scoperte condanniamo senza riserve queste azioni, che sono in totale contraddizione con i valori che Jean Vanier sosteneva”, si legge in una lettera dei responsabili.
A cura di Susanna Picone
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Un'indagine promossa da L'Arche, associazione fondata nel 1964 in Francia e dedita alla cura dei disabili e delle persone vulnerabili, rivela gli abusi del fondatore, Jean Vanier, morto nel 2019. Devoto cattolico e per anni di casa anche in Vaticano, a quanto emerso Vanier ha commesso abusi sessuali su sei donne adulte non disabili. In una lettera inviata il 22 febbraio a tutta L'Arche, i leader della comunità hanno reso pubbliche le conclusioni dell'inchiesta affidata a un organismo esterno e indipendente. A scriverne è anche Vatican News, il sito della Santa Sede. L'Arche si struttura come una Federazione internazionale che conta 154 comunità in 38 Paesi, con circa 10000 membri con disabilità mentali o senza.

Nonostante premi e un'attività che ha dato giovamento a molti disabili, le accuse su Vanier gettano un'ombra su un uomo che era al di là di ogni sospetto: "Nel corso di questa indagine – si legge nel comunicato diffuso dalla stessa L'Arche – sono state ricevute testimonianze sincere e concordanti relative al periodo 1970-2005 da sei donne adulte non disabili, che indicano che Jean Vanier ha avuto rapporti sessuali con loro, generalmente nell'ambito di un accompagnamento spirituale”. "Siamo sconvolti da queste scoperte – si legge nel comunicato firmato da Stephan Posner e Stacy Cates Carneye – , condanniamo senza riserve queste azioni, che sono in totale contraddizione con i valori che Vanier sosteneva".

Si parla di azioni "incompatibili con le regole più elementari del rispetto e dell'integrità della persona e contrarie ai principi fondamentali delle nostre comunità”. E ancora: "Siamo consapevoli dello sconvolgimento e del dolore che questa informazione causerà a molti di noi, dentro L'Arche, ma anche fuori, proprio in ragione di quanto Vanier aveva ispirato in molte persone in tutto il mondo. Se il grande bene che Vanier ha fatto durante tutta la sua vita non è in discussione, dobbiamo tuttavia dare per morta una certa visione che possiamo aver avuto di lui e delle nostre origini”. I vescovi francesi hanno fatto sapere di aver appreso "con stupore e dolore" dell'indagine. Ringraziano le vittime che hanno avuto il coraggio di parlare "di quello che hanno subito" e affermano "la loro fiducia nelle comunità de L'Arche" dove le persone disabili e gli assistenti vivono "relazioni autentiche di rispetto e aiuto reciproco". I vescovi dicono anche che "non ci sono indicazioni che i disabili siano stati tra le vittime”.

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