Chi era Virginia Giuffre e cosa c’entra con il caso Epstein: l’email che parla di Donald Trump

Virginia Giuffre è stata la principale accusatrice del principe Andrea nello scandalo sessuale che ha visto coinvolto il finanziere Jeffrey Epstein, la compagna di lui, Ghislaine Maxwell, e ora, anche se lei non è più in vita, sta facendo tremare anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La donna è morta suicida lo scorso aprile, aveva 41 anni. Si era battuta per far emergere il suo incubo nei tribunali e sui media, fino a determinare la caduta di Epstein e Maxwell che avevano per anni tessuto una rete di abusi sessuali e traffico di minorenni.
La sua testimonianza ha scosso Buckingham Palace. Il secondogenito di Elisabetta II, Andrea, ha perso titoli e privilegi proprio perché accusato di aver abusato della donna quando lei era ancora minorenne. E adesso scricchiola anche la Casa Bianca di Donald Trump.
Il nome di Virginia infatti è comparso in una email di Epstein, resa pubblica dai Democratici della commissione di vigilanza della Camera. La ragazza, si legge nel messaggio, avrebbe trascorso con il tycoon diverse "ore" a casa del finanziere. Anche se di Trump Giuffre non aveva mai parlato dettagliatamente.
La 41enne aveva subito molestie da bambina e aveva vissuto un'adolescenza complicata. Secondo quanto è stato ricostruito, nel 2000 era stata avvicinata da Ghislaine Maxwell proprio nel resort di Trump di Mar a Lago, dove lei lavorava, per offrirle un futuro diverso. Che alla fine si era rivelato un incubo.
In una foto, diventata tristemente nota, Giuffre è ritratta insieme all'ormai ex principe Andrea, lui la cinge la vita nell'elegante residenza londinese di Maxwell. Lo scatto è del 2001, la ragazza ha 17 anni, sorride.

Una foto che nasconde una quotidianità fatta di violenze. Solo ora si sa che Giuffre era già all'epoca fra le giovani di cui Espstein e Maxwell avrebbero abusato e che avrebbero anche ceduto, come merce, a uomini potenti.
Giuffre a 19 anni tentò di fuggire dai suoi aguzzini, arrivando fino in Australia, sposandosi, diventando madre. Ma tutto questo non era bastato, non era mai riuscita a cancellare il ricordo delle violenze. Ha avuto però la forza di raccontare nei tribunali e al mondo quanto aveva subito perché non accadesse più a nessuna.
È morta suicida lo scorso aprile: "Alla fine il peso degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirlo", avevano detto i familiari. Il 30 marzo aveva diffuso online una foto del suo volto tumefatto e scritto che era in fin di vita a causa di un incidente automobilistico.
Pochi mesi fa è arrivato in Italia il suo libro, pubblicato postumo, dal titolo ‘Nobody's girl‘ (‘La ragazza di nessuno'), un memoir scritto nel corso degli ultimi anni di vita.