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Chi è William Duplessie, coinvolto nel sequestro del 29enne italiano a New York: “Tipo strano ma mai sospetto”

William Duplessie, 33 anni, è il secondo trader arrestato nel corso delle indagini per il sequestro e le torture al 29enne italiano a New York Michael Valentino Teofrasto Carturan. L’uomo di origini svizzere sarebbe molto noto nel mondo delle criptovalute: è conosciuto nell’ambiente come uno dei più ricchi del settore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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William Duplessie
William Duplessie

È molto conosciuto nel mondo delle criptovalute William Duplessie, il 33enne svizzero che si è costituito a New York  per il sequestro e le torture ai danni del 29enne italiano Michael Valentino Teofrasto Carturan. A Lugano il suo è un volto noto, spesso presente nelle fotografie degli eventi mondani, delle conferenze e degli incontri di settore.

Secondo le forze dell'ordine americane, l'uomo sarebbe il "secondo braccio armato" nell'ambito del sequestro del trader italiano. Nella storia sono coinvolte al momento tre persone: la prima, Beatrice Folchi, è attualmente solo sospettata ma non indagata; il trader americano John Woeltz, che è in arresto con l'accusa di aver orchestrato il rapimento e aver fattivamente partecipato alle torture, e Duplessie che si è recentemente consegnato.

Sarebbe lui l'uomo "veramente ricco" in questa storia. Duplessie è infatti l'ex fondatore di Pangea Fund, uno dei più importanti fondi di investimento in criptovalute. La sua carriera è iniziata circa 10 anni fa. Da allora ha partecipato alla fondazione di numerose aziende, associazioni e altri fondi, consolidando così la sua reputazione da veterano nel settore.

Chi lo conosce parla di "un tipo strano" e molto ricco. Chi lo frequentava avrebbe glissato sui suoi comportamenti sui generis proprio in virtù dei cospicui fondi dei quali il trader godeva. Il suo nome risulta tra i fondatori della Ticino Blockchain Technologies Association.

"Era un tipo eccentrico, strano, come molti da queste parti – ha sottolineato Michele Ficara Manganelli, direttore esecutivo dello Swiss Blockchain Consortium, figura di riferimento nell'ecosistema svizzero delle cripto -. Nulla però lasciava presagire un suo coinvolgimento in una storia come questa. A Lugano lo conoscono tutti, lo si vedeva spesso in giro e per quanto fosse strano non aveva mai mostrato atteggiamenti fuori posto in pubblico. Aveva soldi, questo è certo. Ma come tanti qui che hanno centinaia di milioni, persino miliardi".

Non è chiaro perché Duplessie, il cui conto si basa su cifre altissime, possa aver partecipato al rapimento e alle torture ai danni del 29enne, nel mondo delle cripto da molto meno tempo. I familiari di Woeltz avevano parlato di "un lavaggio del cervello di un altro trader" che, secondo le autorità, potrebbe essere proprio Duplessie.

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