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Covid 19

Chi sono Ugur Sahin e Ozlem Tureci, marito e moglie che hanno scoperto il vaccino anti-Covid

La storia di Uğur Şahin e di sua moglie Özlem Türeci che insieme alla loro azienda, la tedesca BioNtech, sono i protagonisti della realizzazione del vaccino anti-Covid insieme alla Pfizer. Entrambi di origine turca, da gennaio lavorano alla produzione dell’antidoto basato sull’mRNA: “Questa è una vittoria per l’innovazione, la scienza e uno sforzo di collaborazione globale”.
A cura di Ida Artiaco
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Da giorni non si fa altro che parlare del vaccino anti-Coronavirus messo a punto dall'americana Pfizer in collaborazione con la tedesca BioNtech, che ha raggiunto il 90 per cento di efficacia, avvicinandosi sempre di più alla messa in commercio e alla distribuzione, il che consentirebbe di fare un decisivo passo in avanti nella lotta al Covid-19. Si tratta di un antidoto innovativo a Rna, molto diverso dai tradizionali, il quale, una volta inoculato, stimola la produzione di anticorpi contro questa proteina. Dietro questa invenzione, che potrebbe salvare il mondo dalla pandemia, c'è una coppia di coniugi di origine turca, che dallo scorso gennaio, non appena cominciarono ad arrivare dalla Cina le prime informazioni sul nuovo virus che di lì a poco avrebbe cambiato la vita dell'intera umanità, si è messa al lavoro per trovare una soluzione.

Non è difficile, dunque, immaginare che Uğur Şahin e sua moglie Özlem Türeci entreranno nella storia se il vaccino dovesse essere approvato in tempi record. Uğur ha 55 anni ed è nato ad Alessandretta (İskenderun), una città nella Turchia meridionale. Alla fine degli anni Sessanta, la sua famiglia migrò in Germania, alla ricerca di maggiori opportunità economiche. Il padre di Şahin trovò lavoro a Colonia in una fabbrica dell’azienda automobilistica Ford e assecondò in seguito i desideri del figlio, che fin da bambino voleva diventare medico. Dopo gli studi si trasferì ad Homburg, dove conobbe Özlem, oggi 53 anni,  nata nella Bassa Sassonia da una famiglia di origini turche. Suo padre faceva il medico, così anche lei seguì quella strada specializzandosi in immunologia. I due si sposarono nel 2002 ma la loro unione non è stata solo di tipo sentimentale.

L'anno precedente le nozze, infatti, avevano fondato Ganymed Pharmaceuticals, una società di biotecnologie fondata per sviluppare una nuova generazione di farmaci contro i tumori, basati sull’idea di sfruttare il sistema immunitario per indurlo a contrastare le cellule cancerose. Poi nel 2016 fu venduta alla multinazionale del farmaco giapponese Astellas per circa 1,4 miliardi di dollari. Qualche anno prima, nel 2008, Şahin e Türeci avevano intanto avviato anche la costituzione di una nuova società, la BioNTech, dedicata alle ricerche nel settore delle immunoterapie contro i tumori, specializzandosi nel tempo nello studio del cosiddetto RNA messaggero (mRNA), la molecola che si occupa di codificare e portare le istruzioni contenute nel DNA per produrre le proteine. Fino ad arrivare allo scorso gennaio, quando Şahin e Türeci, dopo aver appreso della diffusione esponenziale del nuovo coronavirus, pensarono di sfruttare le conoscenze acquisite con le sperimentazioni svolte da BioNTech per produrre un vaccino di nuova generazione, basato proprio sull’mRNA. "Questa è una vittoria per l’innovazione, la scienza e uno sforzo di collaborazione globale", ha commentato il 55enne. Il resto è storia.

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