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Il caso Epstein

Caso Epstein, file rimossi dal sito del Dipartimento di Giustizia: “Sparita anche foto del presidente Trump”

Dal sito del Dipartimento di Giustizia Usa sarebbero stati rimossi 16 file resi pubblici dei dossier sul caso Epstein. Tra questi sparita anche una foto del presidente Donald Trump. I democratici attaccano: “Che cos’altro stanno insabbiando?”.
A cura di Eleonora Panseri
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Donald Trump con la moglie Melania, Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell.
Donald Trump con la moglie Melania, Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell.
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Rimossi dal sito del Dipartimento di Giustizia statunitense almeno 16 file relativi al caso Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida in carcere nel 2019 mentre era detenuto con accuse di abusi sessuali e traffico internazionale di minori. Tra questi ci sarebbe anche una foto che ritrae il presidente Donald Trump.

L'accaduto ha fatto scoppiare la polemica negli Stati Uniti. I file sono scomparsi a meno di un giorno dalla loro pubblicazione, senza alcuna spiegazione da parte del governo e senza alcun preavviso, riportano i quotidiani statunitensi.

Tra le immagini rese disponibili venerdì e non più accessibili da ieri, sabato 20 dicembre, riporta l'Associated Press, ci sarebbe anche una foto (parzialmente oscurata e non inedita, resa pubblica già da tempo) di Trump, la first lady Melania, Ghislaine Maxwell, braccio destro del finanziere, ed Epstein.

Le altre foto rimosse dal repertorio di immagini sono quasi tutte ritratti di donne nude nella casa di Epstein.

Il Dipartimento di Giustizia non ha risposto alle tante domande sul motivo per cui i file sono scomparsi, ma ha affermato in un post su X che "foto e altri materiali continueranno a essere esaminati e censurati in conformità con la legge, con estrema cautela, man mano che riceveremo ulteriori informazioni".

Anche i democratici della Commissione di Vigilanza della Camera su X hanno commentato la sparizione dell'immagine che raffigurava Trump: "Che cos'altro stanno insabbiando? Abbiamo bisogno di trasparenza per il pubblico americano".

Da mesi le vittime del finanziere e i democratici esprimono preoccupazione sulla possibilità che i documenti relativi al caso Epstein non vengano divulgati nella loro interezza e l'episodio delle scorse ore sembra confermare i loro timori.

Le pagine rese pubbliche nelle scorse settimane hanno offerto poche nuove informazioni sui crimini di Epstein o sul lavoro degli inquirenti che gli avevano permesso di evitare gravi accuse federali per anni, omettendo alcuni materiali, come i racconti all'FBI delle vittime e i documenti interni del Dipartimento di Giustizia.

Nei giorni scorsi sono state diffuse immagini scattate all'interno delle case di Epstein a New York e sulle sue Isole private, in molte si vedono celebrità e politici. Sono state rese pubbliche una serie di foto inedite dell'ex presidente Bill Clinton e dello stesso Trump.

Entrambi sono stati associati spesso a Epstein, ma hanno sempre rinnegato i rapporti con il finanziere. Nessuno dei due è stato accusato di alcun illecito in relazione al caso e non sono state diffuse indicazioni sul fatto che le foto avessero avuto un ruolo nei procedimenti penali intentati contro di lui.

Nonostante la scadenza fissata dal Congresso per rendere pubblici tutti i documenti entro venerdì, il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato di voler pubblicare i documenti in modo continuativo. Ha attribuito il ritardo al lungo processo di occultamento dei nomi dei sopravvissuti e di altre informazioni identificative.

Il Dipartimento non ha fatto sapere quando potrebbero arrivare altri documenti. "Ho la sensazione che ancora una volta il Dipartimento di Giustizia e il sistema giudiziario ci stiano deludendo", ha detto Marina Lacerda, una delle vittime di Epstein che ha raccontato di aver subito abusi sessuali nella villa di New York quando aveva 14 anni.

Jennifer Freeman, avvocata che rappresenta altre vittime del finanziere, sabato ha dichiarato che una sua cliente si è sentita sollevata dopo la pubblicazione del documento. Per anni aveva cercato documenti che dimostrassero il fatto che Epstein e Maxwell erano in possesso di immagini di abusi sessuali su minori.

"È un trionfo e una tragedia – ha detto la legale – perché sembra che il governo non abbia fatto assolutamente nulla. Sono successe cose orribili e se avessero indagato davvero, avrebbero potuto fermarlo".

Il democratico Dick Durbin, membro di spicco della commissione Giustizia del Senato americano, ha promesso di indagare sull'accaduto, definendolo "una violazione della legge".

"Ieri avrebbe potuto essere una vittoria per le vittime e per la trasparenza nei confronti dell'opinione pubblica. Non lo è stata. Dopo aver gestito in modo inadeguato i documenti di Epstein per tutto l'anno, l'amministrazione Trump sta ora violando la legge federale per proteggere i ricchi e i potenti", ha attaccato il senatore.

"Ci è voluto un atto del Congresso per costringere Pam Bondi, Kash Patel e Dan Bongino a prendere in considerazione l'idea di rendere giustizia. Avevano una scelta: le vittime o Donald Trump. Hanno scelto quest'ultimo", ha detto ancora.

E aggiunto: "I democratici della commissione Giustizia del Senato indagheranno su questa violazione della legge e si assicureranno che il popolo americano ne sia a conoscenza".

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