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Brasile, il Coronavirus fa più morti che in Cina e i cimiteri lavorano anche di notte

L’emergenza Coronavirus ha fatto in Brasile più vittime che in Cina: il numero dei morti dall’inizio della pandemia ha superato quota cinquemila, secondo dati ufficiali, portando il sistema funerario vicino al collasso. Situazione drammatica soprattutto a Manaus, capitale dello Stato di Amazonas, dove da circa una settimana vengono seppellite in media 100 persone al giorno in fosse comuni anche di notte: “Ci sentiamo umiliati, non c’è il minimo rispetto”.
A cura di Ida Artiaco
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L'emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio il Brasile, che nelle scorse ore ha superato la Cina per numero di casi da Covid-19. Stando ai dati aggiornati diffusi dal ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore si sono registrate 474 nuove vittime, che portano il totale a quota 5.017, di contro ai 4.643 morti del Paese del Dragone, dove la pandemia ha avuto inizio. I contagiati al momento sono 71.886 dall'inizio dell'emergenza. "Mi dispiace. Cosa dovrei fare? Non faccio miracoli", ha detto il presidente Jair Bolsonaro, da sempre contrario al lockdown totale per contenere il diffondersi della malattia e molto critico nei confronti dei colleghi che hanno invece deciso per il blocco di tutte le attività. Anche per questo, nonostante non si arresti l'aumento dei casi positivi, il nuovo ministro della Sanità, Nelson Teich, ha proposto di allentare le misure, mentre il suo predecessore e fautore di provvedimenti stringenti, Luiz Henrique Mandetta, è stato rimosso.

Intanto, la situazione nel paese sudamericano sta diventando insostenibile. Tra le zone più colpite c'è Manaus, capitale dello Stato brasiliano di Amazonas, che conta 3.600 casi confermati da fonti ufficiali e dove il sistema funerario è al collasso. Nei giorni scorsi Papa Francesco ha voluto telefonare personalmente al capo della Chiesa locale, l'arcivescovo Leonardo Steiner per ringraziarli ed esprimere vicinanza e solidarietà alle famiglie dei defunti. Da qui, continuano ad arrivare immagini orribili di bare ammucchiate le une sulle altre e operatori a lavoro anche di notte per seppellire nel più breve tempo possibile le vittime in una fossa comune realizzata cimitero di Nossa Senhora de Aparecida, il principale della città. Basti pensare che nell'ultima settimana si è raggiunta una media di cento sepolture al giorno, come riporta la stampa locale. Solo domenica ne sono state 124.

Tante le famiglie disperate, che lamentano mancanza di rispetto nei confronti dei loro cari defunti. "Vogliono seppellire diversi corpi uno sopra l'altro. Ci hanno detto che non c'è spazio e che l'unica soluzione è accatastarli tutti. Mi sento umiliato", ha detto a Globo Leonardo Garcia, che sta aspettando nel cimitero da lunedì mattina per seppellire suo padre, morto per cause naturali.
"Siamo stanchi, è molto difficile superare tutto questo", ha aggiunto Renata Santos, costretta a vedere sua madre seppellita insieme ad altre sconosciute di notte in una delle fosse comuni. Una famiglia ha dovuto scavare con le proprie mani la sepoltura di un uomo per mancanza di personale cimiteriale. Intanto, l’Associazione brasiliana delle imprese del settore funerario ha chiesto al Governo di inviare urgentemente nella capitale amazzonica duemila bare, nel timore di non poter più far fronte alle necessità, nelle prossime settimane.

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