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Brasile, donna in coma per il Covid partorisce: vede la bimba 19 giorni dopo

Danubia Leida, avvocato di 38 anni, era risultata positiva al coronavirus in gravidanza. In seguito le condizioni erano drasticamente peggiorate. I fatti risalgono a ottobre, il ricovero in terapia intensiva e il parto in un ospedale di Chapeco’, nello stato meridionale di Santa Catarina, in Brasile. Ora lei e la piccola Maria Luiza stanno meglio.
A cura di Biagio Chiariello
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Una donna brasiliana ricoverata in rianimazione per le complicazioni da Coronavirus ha partorito una bambina mentre era in coma e ha visto sua figlia al risveglio, dopo 19 giorni. Come riportano gli organi di stampa locali, Danubia Leida, avvocato di 38 anni, era risultata positiva al Covid 19 in gravidanza. In seguito le condizioni di salute erano drasticamente peggiorate ed era stata trasferita nel reparto di terapia intensiva in un ospedale di Chapeco', nello stato meridionale di Santa Catarina, in Brasile. "All'inizio non avevo sintomi molto forti, ma pochi giorni prima della fine dell'isolamento ho iniziato a peggiorare. Il 6 ottobre sono peggiorata molto, avevo il fiato corto. La radiografia ha mostrato che il mio polmone era compromesso", ricorda oggi al sito G1. Ha dato alla luce la piccola mentre era in coma e ha potuto abbracciare solo dopo quasi tre settimane. La piccola, cui è stato dato il nome di Maria Luiza, è nata con parto cesareo alla 35/a settimana, sta bene. Il parto cesareo era stato deciso dai medici insieme al marito della donna nel giro di poche ore.

Danubia ha voluto ringraziare pubblicamente i medici dell'ospedale dove è stata ricoverata e dove è nata la sua figlioletta: "Le mie condizioni sono peggiorate in maniera repentina, sono finita in terapia intensiva per una trombosi polmonare. Al risveglio dal coma la prima cosa che ho fatto è stata mettere la mano sulla pancia: pensavo di aver perso la bambina, non mi sono resa conto che mia figlia era nata con un parto cesareo. L'ho potuta vedere solo in videochiamata perché ero ancora positiva", ha raccontato la donna. Il 25 ottobre è potuta tornata a casa. La famiglia ha potuto celebrare il Natale insieme. "Dio ce lo ha permesso", dice ancora.

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