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Barriere galleggianti e vecchie navi dismesse: così Londra vuole risolvere il problema dei migranti

Il governo di Londra sta vagliando diverse opzioni per risolvere il problema dell’immigrazione: una delle ipotesi è quella di lasciarli in mare a bordo di apposite navi, fino a quando le autorità britanniche non avranno stabilito come collocarli e se hanno o meno diritto all’asilo. Sul tavolo anche la possibilità di trasferirli in massa in un’isola dell’Atlantico.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo britannico sta studiando un piano per gestire l'immigrazione. Troppe le persone che ogni giorno arrivano dal Canale della Manica e sbarcano. Alcune delle soluzioni sul tavolo sono molto drastiche, come riporta il Financial Times di oggi. Si valuta anche di lasciarli in mare a bordo di apposite navi, fino a quando le autorità britanniche non avranno stabilito come collocarli e se hanno diritto all'asilo, oppure di trasferirli tutti gli immigrati irregolari nella sperduta isola dell’oceano Atlantico, Ascensione, o in quella di Sant'Elena (entrambe fanno parte dei territori britannici).

La misura è stata raccontata da un articolo uscito ieri sul quotidiano britannico, che però ha anche scritto che quest'ultima ipotesi, non sarebbe più tra quelle in lizza. La soluzione shock prendeva spunto dalle politiche attuate in Australia (che ha ricollocato gli immigrati irregolari in apposite strutture costruite in Papua Nuova Guinea e sull’isola oceanica di Nauru) o negli Stati Uniti qualche decennio fa. Ma la ministra dell’Interno, Priti Patel, sta studiando alternative concrete, per cambiare le politiche sull'immigrazione illegale "in modo da proteggere coloro che finiscono nelle mani dei trafficanti di esseri umani", spiegano da Downing street.

"Stiamo sviluppando piani per riformare le nostre politiche migratorie e di asilo", ha dichiarato un portavoce del governo, "in modo da poter continuare a fornire protezione a chi ne ha bisogno, mentre evitiamo criminalità e abusi del sistema, che sono in aumento nei viaggi attraverso il canale della Manica organizzata da gang criminali. Come parte di questo lavoro", ha concluso il portavoce, "abbiamo guardato a quanto fanno una serie di altri Paesi per redigere un piano per il Regno Unito".

Secondo Il Financial Times il governo di Londra pensa anche al collocamento di barriere galleggianti sul Canale della Manica, per impedire gli arrivi. Sarebbe anche intenzionato a sistemare i migranti in attesa di giudizio su grosse navi dismesse, al largo delle coste britanniche, in attesa dell'espletamento di tutte le procedure. Londra starebbe portando avanti una trattativa proprio con l'Italia per l'acquisto di una nave costruita 40 anni fa in grado di ospitare 1.400 persone in 141 cabine, al prezzo di 6 milioni di euro. Mentre un'altra nave papabile, questa volta da crociera, al momento ancorata a Barbados, costerebbe quasi 100 milioni, avrebbe mille cabine e una capienza totale di 2.417 persone. E questo senza considerare le spese per riconvertire le imbarcazioni.

E ancora tra le possibili strategie si pensa spostare i migranti su vecchie piattaforme petrolifere non più operative nel Mare del Nord, ma questa soluzione pare non abbia trovato sufficiente seguito a Whitehall. Mentre l'idea di un trasferimento  in massa dei migranti su un'isola scozzese incontrerebbe il no della prima ministra scozzese Nicola Sturgeon. Un'altra opzione potrebbe essere quella di trasferire i profughi in Stati stranieri ‘amici' come Moldova, Marocco e Papua Nuova Guinea, ma qui potrebbero sorgere problemi legali.

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