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Attacco alla base USA in Giordania, tre soldati uccisi. Biden: “Ho deciso come rispondere”

Le reazioni della Casa Bianca a quanto accaduto in Giordania: tre soldati USA morti e altri 25 feriti in un raid coi droni. Joe Biden promette una “risposta significativa” nei confronti dell’Iran. Per la vice portavoce del Pentagono l’attacco ha “le impronte digitali” di Hezbollah.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Presidente USA Joe Biden ha convocato il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa nella Situation Room "per discutere gli ultimi sviluppi riguardanti l'attacco ai soldati americani in Giordania". Nella mattinata di oggi, 30 gennaio, il numero uno della Casa Bianca prima di volare in Florida, ha detto che "ha deciso" come rispondere.

Tre soldati americani sono rimasti uccisi e almeno 25 feriti nel raid con droni avvenuto al confine con la Siria, attribuito a "gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq". Un'azione che potrebbe arrivare a causare un'escalation della guerra, come evidenziato dal professor Giuseppe Dentice, analista specializzato in Medio Oriente e Nord Africa del CESI.

Le reazioni della Casa Bianca all'attacco in Giordania

"L'America risponderà, nel momento e nel modo che sceglieremo", ha promesso il numero uno della Casa Bianca, tramite il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby. E la risposta sarà "molto consequenziale", ha aggiunto. E ha fatto sapere che il presidente sta valutando "diverse opzioni" ma sottolineando che "non cerchiamo una guerra con l'Iran nè un allargamento del conflitto in Medio Oriente".

"Il presidente e io non tollereremo attacchi alle forze statunitensi e prenderemo tutte le azioni necessarie per difendere gli Stati Uniti e le nostre truppe", ha avvisato anche il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

Per la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, l’attacco ha “le impronte digitali” di Kataib Hezbollah, il gruppo paramilitare sciita iracheno sostenuto dall’Iran. “Sappiamo che si tratta di una milizia sostenuta dall’Iran: le caratteristiche puntano a Kataib Hezbollah, ma non abbiamo ancora una valutazione definitiva”, ha spiegato durante un briefing con la stampa.

Anche il segretario di Stato, Antony Blinken, è intervenuto sostenendo che gli Stati Uniti risponderanno “con decisione” a quanto accaduto in Giordania. “Più di una volta abbiamo messo in guardia chiunque intenda sfruttare le tensioni in Medio Oriente a proprio vantaggio, espandendo il conflitto nella Striscia di Gaza: ci difenderemo come abbiamo sempre fatto, e risponderemo con decisione a qualsiasi aggressione contro le nostre truppe”, ha detto.

Continuano gli attacchi contro basi militari USA

Ma nel frattempo gli attacchi contro le basi militari Usa continuano. Un altro avamposto in Siria è stato preso di mira ieri da missili esplosi da forze filo-iraniane. Lo riferisce in un comunicato la Resistenza islamica in Iraq, sigla che riunisce le milizie irachene filo-iraniane.

Secondo la rivendicazione, è stata colpita la br militare Usa di al Omar situata vicino all'omonimo giacimento petrolifero nella regione siriana di Dayr az Zor vicino al confine con l'Iraq.

Su un altro fronte caldissimo, i ribelli Houthi dello Yemen hanno fatto sapere di aver lanciato un razzo contro la nave da guerra USA Lewis B. Puller mentre navigava nel Golfo di Aden domenica, ma un funzionario della Difesa americano ha smentito, dicendo che non è stato segnalato alcun attacco.

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