Arrestato il killer della piccola Olivia, entrato in casa per inseguire uno sconosciuto da uccidere
Svolta nelle indagini sulla morte della piccola Olivia Pratt-Korbel, la bambina di 9 anni vittima innocente di un agguato, colpita da un sicario entrato in casa sua ad agosto a Liverpool, in Inghilterra.
La polizia britannica ha annunciato di aver arrestato un uomo di 34 anni considerato autore materiale del delitto, Thomas Cashman, e un altro uomo di 40 anni, Paul Russell, accusato di complicità per aver partecipato all’agguato.
Annunciando lo sviluppo chiave dell’inchiesta durante una conferenza stampa al quartier generale della polizia del Merseyside, il procuratore capo, Maria Corr, ha affermato che entrambi gli arrestati sono residenti nella zona di West Derby, vicino al quartiere dove Olivia è stata uccisa.
Questo spiegherebbe le tante reticenze e il muro di silenzio contro il quale gli inquirenti si son imbattuti in queste settimane di inchiesta serrata.
Anche durante la conferenza stampa di sabato sera, gli inquirenti inglesi hanno nuovamente esortato le persone a farsi avanti e "parlare", ribadendo le richieste per avere riprese di telecamere a circuito chiuso, dashcam o campanelli da inoltrare alle forze dell'ordine.
Secondo la polizia, però, il quadro è chiaro. Olivia è stata uccisa dopo che un killer si è introdotto in casa sua alla ricerca dell’obbiettivo designato di un agguato e che, per sfuggire ai sicari, era entrato nell’abitazione che aveva la porta aperta. Sua madre, Cheryl Korbel, è stata colpita a sua volta mentre cercava di chiudere la porta d'ingresso all'uomo armato, che stava inseguendo un altro uomo, Joseph Nee.
Nee, 35 anni, vedendo la porta d'ingresso aperta, era corso verso di essa e si era fatto strada all'interno. L'uomo armato aveva quindi sparato diversi colpi, uno dei quali ha ferito Cheryl Korbel e ha colpito mortalmente Olivia al petto. Nessuno degli uomini era noto alla famiglia. Cashman è stato anche accusato del tentato omicidio di Nee e Korbel.
