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Guerra in Ucraina

Apple, Harley, Disney, Netflix e Tik Tok: tutte le aziende che hanno “colpito” la russia

Se gli stati occidentali puniscono la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, anche i grandi del mercato – Apple, Netflix, Coca-Cola, Ikea – si muovono per sanzionare Mosca a modo loro.
A cura di Andrea Parrella
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Gesti isolati, campagne destinate a coinvolgere la popolazione dal basso, piccoli esercenti che cancellano insegne che portavano il nome di Putin, bar che cambiano i nomi del drink Moscow Mule. Il boicottaggio alla Russia dopo l'attacco all'Ucraina che ormai va avanti da una settimana pareva fermo a questo livello, ma nelle ultime ore si sono susseguite importanti prese di posizione da parte di gruppi industriali colossi del tech e l'industria dell'audiovisivo, che hanno messo un freno alla propria attività in Russia. Apple, Harley Davidson, Disney, Warner Bros, Netflix, sono solo alcuni dei big che hanno risposto in modo determinato all'attacco russo in Ucraina. E ancora: McDonald's, Ikea, Coca-Cola e Ferrari.

La casa dell'Iphone ha annunciato nelle scorse ore la sospensione della vendita dei suoi prodotti e il funzionamento di alcuni servizi in Russia, come Apple Maps (sospeso anche in Ucraina per ragioni di sicurezza) e Apple Pay, già disabilitato in seguito alle sanzioni economiche imposte alla Russia. L'azienda gestita dal CEO Tim Cook, che ha espresso enorme preoccupazione per l'invasione russa e ha espresso solidarietà per le vittime, ha inoltre rimosso dagli App Store le applicazioni RT News e Sputnik News, siti da sempre legati all'informazione filorussa.

Moto e petrolio, Harley blocca il suo mercato in Russia

Rilevante la scelta di Harley Davidson, del gruppo General Motors, che ha deciso di sospendere interamente le consegne dei propri prodotti in Russia, motivando la decisione con "diversi fattori esterni, inclusi i problemi della catena di offerta e altre questioni al di là del controllo della compagnia". Si è mosso nella stessa direzione il gigante petrolifero statunitense ExxonMobil, che abbandonerà gradualmente il progetto Sakhalin-1, consorzio di gestione russa, indiana e giapponese di un importante campo petrolifero sul territorio russo. Nella stessa scia Boeing, l'azienda aerospaziale americana, che ha deciso di sospendere il supporto tecnico e di manutenzione per le compagnie aeree russe.

Hollywood e i giganti del digital contro la Russia

Il boicottaggio alla Russia si muove anche sul fronte dell'intrattenimento, ambito nel quale l'aspetto reputazionale può avere inciso in maniera importante nel motivare certe decisioni. Ad esempio quella di Disney, che ha annunciato di aver bloccato tutte le imminenti uscite dei nuovi film in Russia, compresa quella di Turning Red,nuovo film della Pixar "L'invasione non provocata dell'Ucraina e la tragedia della crisi umanitaria", la motivazione sostanziale di questa scelta. È notizia delle scorse ore lo stop da parte di Warner Bros della distribuzione in Russia di The Batman, tra i film più attesi della stagione.

Netflix, Facebook e Tik Tok

Da sottolineare la presa di posizione di Netflix, circa 100mila abbonati in Russia dall'arrivo nel 2020, che in contrasto ad alcuni accordi che sarebbero dovuti concretizzare il marzo, non aggiungerà al suo servizio in Russia alcuni canali televisivi locali come Channel One, NTV e il canale della Chiesa ortodossa russa. Il colosso dello streaming aveva lanciato nel 2021 la prima produzione russa con la trasposizione in serie Tv del romanzo di Tolstoj "Anna Karenina", continua ad essere disponibile a Mosca, ma la cosa potrebbe diventare problematica a breve, vista l'impossibilità di pagare l'abbonamento con carta di credito (sempre a causa delle sanzioni). Problema che, fa sapere il canale di opposizione bielorusso Nexta, potrebbe riguardare anche Spotify. Nel pacchetto dei giganti del digitale coinvolti in questo boicottaggio ci sono Facebook, Youtube e Tik Tok, che hanno bloccato i contenuti di Russia Today e Sputnik sulle proprie piattaforme, anche in seguito alla decisione dell'Unione Europea di bloccare la trasmissione delle due testate.

McDonald's, Ikea e Coca-Cola

Tra i gruppi che hanno lasciato in seconda battuta la Russia anche il colosso della ristorazione fast-food "McDonald's", l'azienda multinazionale svedese "Ikea" e la multinazionale par excellence Coca-Cola.

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La chiusura dello spazio aereo, l'aiuto di Elon Musk

È notizia dei giorni scorsi, invece, la decisione di molti paesi comunitari di chiudere lo spazio aereo alle compagnie aeree russe. Italia, Francia, Olanda, Austria e Germania tra i primi paesi ad andare in una direzione in grado di generare una ricaduta immediata e materiale sulla vita delle persone. Il boicottaggio alla Russia e l'aiuto all'Ucraina diventano una cosa sola in relazione alla decisione di Elon Musk di rispondere alla richiesta di Kiev di rendere disponibili i satellitiper garantire internet al paese dopo l'inizio del conflitto.

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