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11 settembre 2001: e se le cose fossero andate diversamente?

Quindici anni dopo il più grande attacco terroristico sul suolo statunitense riprendono vigore le cosiddette “teorie del complotto”. Dopo anni di guerra al terrore cosa resta di quel giorno e soprattutto cosa sappiamo davvero?
A cura di Redazione
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L'11 settembre 2011 diciannove membri di Al Qaeda riuscivano a realizzare il più grande attacco terroristico nei confronti di una nazione occidentale. Una serie di attentati pianificati nei minimi particolari e portati a compimento grazie al dirottamento di 4 aerei civili su edifici dall'enorme valore simbolico, il Pentagono e le Torri Gemelle, icona della skyline di New York (il quarto aereo cadde in un campo vicino Shanksville, nella Contea di Somerset in Pennsylvania, probabilmente "grazie" all'ammutinamento dei passeggeri).

Il bilancio complessivo si attesta sulle tremila vittime, gran parte delle quali conseguenza dello schianto di due aerei sulle celeberrime Twin Towers, danni per miliardi di dollari e un cambiamento praticamente irreversibile della geopolitica e dell'equilibrio internazionale. Non c'è dubbio infatti che da quella mattina il mondo è cambiato radicalmente.

Pochi eventi hanno segnato in maniera così profonda e duratura la storia contemporanea come quel tragico 11 settembre 2001,da quel giorno le discussioni sul perché dell’attentato, sulle sue motivazioni, sui responsabili diretti e sui mandanti, si sono susseguite senza sosta. Fin da subito però, alle versioni ufficiali della Casa Bianca che attribuivano la responsabilità dell’accaduto all’organizzazione terroristica di matrice islamica “Al Qaeda”, si sono contrapposte altre versioni che provano a raccontare una “storia diversa” su quel tragico avvenimento.

In via generale, secondo la versione ufficiale, i fatti relativi all’ 11 settembre possono essere riassunti in questo modo: terroristi arabi, animati da un forte sentimento di odio nei confronti della civiltà occidentale, dirottarono quattro aerei di linea (due Boeing-757 e due Boeing-767 della American e della United Airlines), facendone schiantare due contro le Torri Gemelle del World Trade Center di New York ed un terzo contro il Pentagono. Le Torri Gemelle sarebbero poi crollate in seguito ad un cedimento strutturale dovuto ai danni causati dall’ incendio seguito all’impatto con i due aerei dirottati. Il 13 settembre 2001 l’FBI individua i nomi e l’identità dei 19 terroristi. Su questi tre elementi in particolare: dirottamento degli aerei, crollo delle Torri Gemelle, identificazione dei responsabili, si concentrano i dubbi e le critiche sviluppate negli anni dalla moltitudine delle cosiddette "teorie del complotto”.

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Proviamo a riassumerne i temi e le prospettive. Tutte le teorie alternative insistono sull’impossibilità da parte degli organi di polizia americani ed in particolar modo dell’FBI di identificare in maniera così celere, all’incirca 48 ore, i responsabili materiali della strage, fornendo dettagliate fotografie nonostante nessun nome arabo comparisse nelle liste di passeggeri dei voli dirottati e, la quasi totalità degli attentatori, fosse sconosciuta alle autorità al momento dell’attentato. Sempre riguardo all’identità degli attentatori le teorie alternative insistono sul fatto che non vi sia nessun video che mostri chiaramente la loro identità all’imbarco dei rispettivi voli. Ma forse il punto di maggior interesse riguarda l’inesperienza di molti dei diciannove terroristi, alcuni dei quali sprovvisti di una licenza di volo, che in ogni caso sarebbero stati in grado di prendere il comando degli aerei e di dirottarli in maniera precisa e senza alcun errore sugli obiettivi prefissati. Inoltre appare singolare come la difesa aerea più sofisticata ed attrezzata del mondo, quella degli Stati Uniti d’America, non sia stata in grado in un arco di tempo di quasi due ore di operare una minima contromossa non riuscendo a fermare nessuno dei quattro aerei. Questo per quanto riguarda i responsabili degli attentati. L’altro punto pesantemente oggetto di dubbi è quello relativo alle dinamiche di cedimento ed infine di implosione delle Torri Gemelle colpite dagli aerei dirottati. Secondo le teorie alternative non si può parlare di un cedimento strutturale dovuto alla collisione ma di un vera e propria demolizione controllata. Vediamo perché. Innanzitutto la dinamica di crollo.

Il crollo delle Torri Gemelle sarebbe troppo ordinato e simmetrico, solitamente descritto come “in perfetta verticale”, per essere attribuito all’impatto con gli aerei. A rafforzare la tesi della demolizione controllata vi sarebbero molte analisi ingegneristiche, incentrate sulla capacità di dispersione del calore dell’acciaio, nonché numerosi reperti visivi e le testimonianze di alcuni pompieri. Inoltre sembra, secondo le parole dello stesso progettista delle Torri Gemelle Frank Martini, che quest’ultime fossero state costruite con la capacità di assorbire addirittura l’urto di un jet commerciale (le cui dimensione sono notevolmente superiori a quelle di un Boeing-767). Secondo le teorie più ardite il crollo sarebbe dovuto alla presenza di cariche poste preventivamente ai piedi delle Torri e fatte esplodere subito dopo l’impatto con gli aerei. L’ipotesi dovrebbe essere avvalorata da alcune rilevazione sismiche che segnalano due scosse di magnitudine 2.1 e 2.3 esattamente nel momento del crollo delle Torri. Altri dubbi nascono poi dal fatto che il crollo spontaneo di un edificio in “perfetta verticale” è già di per se un evento molto raro, ma che quel giorno siano avvenuti contemporaneamente ben tre crolli verticali è cosa dichiarata altissimamente improbabile da molti fisici e da molti ingegneri. Infine l’aereo che ha colpito il Pentagono. Com’è possibile che non vi sia alcuna immagine che mostri chiaramente i relitti dell’aereo nei pressi del Pentagono. Com’è possibile che nonostante la totale scomparsa dell’aereo i resti dei passeggeri siano stati ritrovati?

Per lo più sono questi gli elementi, per così dire “tecnici”, sui quali negli anni si sono concentrate le teorie del complotto. Ma c’è tutto un altro capitolo relativo al significato politico dell’11 settembre, che pone una serie di domande sulle quali molti hanno speso la loro attenzione: gli equilibri geo-politici al momento dell’attentato, lo stato di salute dell’economia Statunitense, il ruolo di Israele nella vicenda, l’intervento militare in Afghanistan a seguito dell’attentato e così via. Rispondere a tutte queste domande significherebbe rispondere alla domanda sul senso complessivo della storia dell’ultimo decennio. Certo molte delle osservazioni avanzate dalle teorie alternative risultano essere interessanti e qualcuna anche evidentemente fondata, non sta a noi giudicare comunque sulla veridicità di talune affermazioni. Ai teorici del complotto va comunque riconosciuto il merito di tenere sempre alta l’attenzione su uno dei capitoli più oscuri della storia dell’occidente. L’interrogarsi in direzione della verità è sempre un atto di rispetto nei confronti della storia e di pietà nei confronti delle vittime.

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