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Vent’anni dopo l’11 settembre, Milano ricorda le vittime statunitensi: “Siamo tutti americani”

Sono passati vent’anni dal terribile attacco terroristico subìto dagli Stati Uniti per mano di Al-Qaeda di Osama Bin Laden che portò al decesso di circa 3.000 persone tra civili, forze dell’ordine e attentatori. Anche la città di Milano, con i suoi rappresentati politici, ha reso omaggio alle vittime. Sala e Bernardo hanno ribadito che “siamo tutti americani”.
A cura di Filippo M. Capra
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Sono passati vent'anni dal terribile attacco terroristico subìto dagli Stati Uniti per mano di Al-Qaeda di Osama Bin Laden che portò al decesso di circa 3.000 persone tra civili, forze dell'ordine e attentatori. A due decenni di distanza dal capitolo che ha segnato un cambiamento profondo nella Storia del mondo occidentale, anche la città di Milano ha omaggiato tutti coloro i quali hanno perso la vita nel crollo delle Torri Gemelle, al Pentagono e sul volo United93, schiantatosi nelle campagne della Pennsylvania per via della ribellione dei passeggeri ai dirottatori.

Bernardo: L'ho vissuto, 20 anni fa il mondo è cambiato

Fuori dalla campagna elettorale che li sta vedendo impegnati in vista delle elezioni comunali del prossimo ottobre, i due principali candidati alla poltrona di sindaco Beppe Sala e Luca Bernardo, si trovano d'accordo nell'annunciare che "siamo tutti americani". Il Direttore di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli, candidato del centrodestra, ha detto che "alle 9.03 di vent'anni fa purtroppo il mondo è cambiato. Voglio esprimere vicinanza, solidarietà agli americani e al presidente Biden per quello che è successo, che ha totalmente cambiato il mondo". Quel giorno e in quegli anni, Bernardo prestava servizio come medico in Florida, e ha ricordato così quei momenti drammatici: "L'ho vissuto perché ero a lavorare a Miami, ero andato via da New York e ho visto gli americani colpiti nel profondo nell'anima".

Sala: Siamo tutti americani, ora ancora di più

Il sindaco di Milano Beppe Sala, invece, ha dichiarato che "l'11 settembre del 2011 eravamo tutti americani, a distanza di vent'anni lo siamo ancora di più, perché New York City e l'America sono il motore del mondo libero, democratico e aperto". Il primo cittadino, ricandidato a governare la città, ha poi aggiunto che "Milano, medaglia d'oro della Resistenza e custode della lotta partigiana, riafferma oggi la sua più profonda solidarietà e vicinanza agli Stati Uniti d'America. La nazione che più ci ha aiutato a liberarci dall'orrore nazifascista e che per merito dell'alleanza Nato da 72 anni tutela la nostra sicurezza e la nostra libertà".

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