Aereo malese scomparso: il principale sospettato è il comandante

Sono trascorsi oltre tre mesi da quell’8 marzo 2014, quando un aereo della Malaysia Airlines è svanito nel nulla nell’Oceano Indiano. A bordo, partiti da Kuala Lampur per giungere a Pechino, c’erano 239 persone. Da quel giorno tante le ipotesi avanzate dagli investigatori per dare un perché alla misteriosa scomparsa del Boeing MH370 e tanti gli interrogatori che ora, sarebbe questa l’ultima svolta nelle indagini, avrebbero convinto la polizia di aver individuato un sospettato. Si tratta, a scriverlo è il britannico Sunday Times, del comandante Zaharie Shah. Da quanto si apprende, gli investigatori della polizia sono riusciti a recuperare i file cancellati del simulatore di volo che Shah teneva in casa e hanno così individuato alcuni indizi sospetti. Il quotidiano britannico scrive che il 53enne comandante del volo aveva utilizzato il simulatore per esercitarsi in decolli e atterraggi in località lontane dalle rotte effettuate di consueto, comprese alcune piste improvvisate dell'Oceano Indiano meridionale.
Aereo scomparso: presto l’annuncio di una nuova area di ricerca
Inoltre, dai controlli svolti su tutte le persone che erano a bordo dell’aereo malese scomparso sarebbe emerso che Shah era l'unico a non avere alcun progetto futuro di vita sociale o professionale, diversamente dagli altri membri dell'equipaggio, compreso il copilota Fariq Hamid. Secondo il Sunday Times, inoltre, la polizia avrebbe raccolto voci riguardanti un clima di tensione familiare nella vita di Shah (il comandante aveva tre figli). Voci che però finora sono state smentite dai familiari e amici del comandante dell’aereo della Malaysia Airlines. Intanto, a proposito delle ricerche del volo MH370, le autorità australiane mercoledì annunceranno la nuova area di ricerca. Per individuare la nuova area, che potrebbe essere spostata a centinaia di chilometri a sud di quella attuale, gli esperti australiani e i tecnici della società Inmarsat hanno riesaminato i dati satellitari.