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Adesso Trump vuole chiudere i social network: “Vogliono censurarmi per le elezioni del 2020”

Il presidente statunitense Donald Trump sarebbe pronto a firmare nelle prossime ore un decreto che contiene una stretta sui social network; nei giorni scorsi Twitter aveva bollato come “fake news” due tweet del capo della Casa Bianca, che da quel momento si è infuriato ed ha meditato provvedimenti.
A cura di Davide Falcioni
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Il presidente statunitense Donald Trump sarebbe pronto a firmare nelle prossime ore un decreto che contiene una stretta sui social network. L'ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany senza tuttavia rivelare ulteriori dettagli. L'annuncio arriva dopo che Trump ha accusato i social media, da Twitter a Facebook, di reprimere le voci dei conservatori, minacciando addirittura una loro chiusura. "Le grandi imprese dell'hi-tech stanno facendo tutto quello che è in loro potere per censurare le elezioni del 2020. Se questo dovesse succedere perderemmo la nostra libertà, e io non permetterò che accada!", ha twittato Donald Trump aggiungendo: "Ci hanno provato nel 2016 e hanno perso. Ora impazziranno. Restate sintonizzati!!", ha scritto il presidente americano. Non si è fatta attendere la replica di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che nel corso di un'intervista a FoxNews ha detto: "Bisogna prima capire che cosa intenda fare, tuttavia, in linea generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del governo censurare una piattaforma perché si è preoccupati della censura".

Perché Donald Trump ce l'ha con Twitter

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Lo scontro tra la Casa Bianca e i social network deriva dalla decisione di Twitter di mettere in evidenza due tweet di Trump che affermavano, erroneamente, come le votazioni per posta avrebbero portato a una diffusa frode degli elettori. La società, che aveva già annunciato l'introduzione di messaggi per combattere la diffusione di bufale, ha applicato sotto i post del presidente statunitense una scritta a caratteri blu (bold e con punto esclamativo): "Scopri i fatti relativi alle votazioni per corrispondenza!". Il link conduceva a una pagina di verifica dei fatti curata dalla piattaforma, arricchita con ulteriori collegamenti a notizie che smascheravano l'affermazione. Malgrado Twitter non abbia risposto alle domande su chi avesse assemblato la pagina di verifica dei fatti o se fosse stata generata algoritmicamente, non era mai successo nella storia una correzione del capo della Casa Bianca. Da qui l'ira di Trump e l'ipotesi di una stretta sui social network.

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