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“Abbiamo visto l’auto, poi Alessandro a terra nel sangue”, gli amici dell’italiano ucciso a Tel Aviv

“Abbiamo sentito il rumore dell’auto, poi gli spari e infine Alessandro steso in terra nel sangue”, così gli amici del 35enne italiano ucciso venerdì sera a Tel Aviv da una vettura piombata sulla folla a tutta velocità.
A cura di Chiara Ammendola
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Alessandro Parini e il luogo dell'attentato a Tel Aviv
Alessandro Parini e il luogo dell'attentato a Tel Aviv

“Abbiamo sentito il rumore dell'auto che ci passava accanto, poi gli spari e ci siamo dispersi. Quando siamo tornati indietro abbiamo visto Alessandro steso in terra nel sangue”, a parlare sono gli amici di Alessandro Parini, il 35enne rimasto ucciso nell'attentato di Tel Aviv.

L'avvocato romano era in vacanza nella città israeliana con un gruppo di amici, col quale era arrivato lo stesso giorno, quando è stato travolto e ucciso dall'auto guidata dal 44enne Yousef Abu Jaber, piombato sulla zona pedonale del lungomare di Tel Aviv, in quel momento affollato di turisti e residenti.

L'attentato a Tel Aviv
L'attentato a Tel Aviv

“Eravamo appena arrivati in città – ha continuato l'amico nel suo drammatico racconto – e stavamo andando a raggiungere l'altra metà della comitiva in un ristorante di Giaffa”. Una serata interrotta bruscamente dalla folle corsa dell'auto che ha travolto diverse persone, ferendone cinque: tra loro anche due amici del 35enne, uno dei quali è ancora ricoverato in ospedale.

Il secondo invece, medicato sul posto, non necessita di ulteriori cure e stando a quanto si apprende tornerà oggi in Italia, insieme al gruppo di connazionali rimasto coinvolto nell'attentato. La procura di Roma intanto ha fatto sapere di aver aperto un fascicolo di indagine: i pm del gruppo antiterrorismo della Capitale, coordinati dall'aggiunto Michele Prestipino, hanno ricevuto una prima informativa da Ros e Digos: si procede per omicidio, attentato con finalità di terrorismo e lesioni.

Alessandro Parini
Alessandro Parini

La Jihad islamica ha rivendicato l'attacco parlando di "una naturale e legittima risposta ai crimini dell'occupazione contro il popolo palestinese". Secondo quanto ricostruito finora dalla polizia israeliana, l'attentatore, considerato un lupo solitario, ha rubato l'auto dalle parti di Kafr Qasim, a nord di Tel Aviv, prima di dirigersi verso il lungomare della città.

“Il veicolo che viaggiava verso sud a un certo punto si è ribaltato – ha dichiarato il capo della polizia di Tel Aviv Amichai Eshed – i poliziotti che si trovavano qui in zona si sono avvicinati, hanno identificato il veicolo e hanno anche individuato un'arma nell'auto, quando il sospettato ha cercato di prendere l'arma i poliziotti gli hanno sparato uccidendolo”. L'arma si è poi rivelata essere un'arma giocattolo.

L'attentato a Tel Aviv
L'attentato a Tel Aviv

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, dopo l'attentato sul lungomare, ha annunciato una mobilitazione della polizia di frontiera e dei riservisti. Alla famiglia del giovane italiano ucciso, il cordoglio delle istituzioni a cominciare dal Capo dello Stato Mattarella e della premier Meloni.

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