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Esodati, la Camusso: “In assenza di risposte pronti allo sciopero generale”

Il leader della Cgil torna sulla questione degli esodati riprendendo la polemica dei numeri tra l’Inps e il Ministro Fornero. Per il sindacato è necessaria una via d’uscita uguale per tutti e ha ribadito che, in assenza di norme, la mobilitazione continuerà.
A cura di Susanna Picone
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Il leader della Cgil torna sulla questione degli esodati riprendendo la polemica dei numeri tra l’Inps e il Ministro Fornero. Per il sindacato è necessaria una via d’uscita uguale per tutti e ha ribadito che, in assenza di norme, la mobilitazione continuerà.

La battaglia sugli esodati continua con la Cgil che scenderà in piazza sabato prossimo insieme a Cisl e Uil e dice di essere pronta, in assenza di risposte, allo sciopero generale. Il leader del sindacato, Susanna Camusso, dopo la polemica sul numero (contrastante) degli esodati tra l’Inps e il Ministro del Lavoro, ha fatto sapere che è necessaria “una via d’uscita che sia uguale per tutti”, una norma generale che dia certezza a tutti i lavoratori che si trovano in questa condizione e che non si può insistere nel raccontare che gli esodati siano 65mila. È, insomma, necessaria una clausola di salvaguardia che stabilisca il principio che a tutti coloro che si trovano nella condizione di esodati si applicano le leggi previdenziali precedenti alla riforma.

Per la Camusso non c’è trasparenza nella gestione dell’Inps – Ma la polemica della Cgil non riguarda il solo Ministro Fornero: Susanna Camusso riserva commenti anche sull’Inps, colpevole di una gestione non trasparente: “Non c’è trasparenza nella gestione dell’Inps, un ente di tali dimensioni, con compiti così delicati, non può avere una governante monocratica quale è stata introdotta proprio con la riforma Fornero”. Per la Cgil, infatti, l’istituto presieduto da Antonio Mastrapasqua maneggia risorse che forse sono superiori al bilancio dello Stato e “non ha fatto bene il suo mestiere”. Per quanto riguarda il Civ (il Consiglio di indirizzo e sorveglianza) dell’Inps, Camusso dice che “ha pochi poteri mentre sarebbe necessario che potesse porre il veto nell’approvazione dei bilanci quando non sono trasparenti”. Infine una parola sulla stessa riforma del lavoro: è la Camusso che si augura che il Parlamento “abbia un soprassalto di buon senso e decida di lasciare perdere oppure di continuare e modificarla”.

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