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Speciale Elezioni europee 2019

Elezioni europee, come sarà il nuovo Parlamento Ue: gli scenari e le coalizioni possibili

Le elezioni europee di maggio si avvicinano (in Italia si voterà il 26 maggio) e molto probabilmente l’attuale maggioranza di Strasburgo cambierà. Gli scenari possibili, in termini numerici, sono pochi: quasi nessuna coalizione raggiungerebbe i 353 seggi necessari per conquistare la maggioranza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Terminata la tornata elettorale che ha coinvolto più Regioni – Abruzzo, Sardegna, Basilicata – l’Italia si prepara a un nuovo voto, quello delle elezioni europee 2019. Un voto che non riguarderà solo il nostro Paese ma tutti gli stati membri dell’Ue. In Italia i cittadini saranno chiamati alle urne il 26 maggio, per eleggere 76 eurodeputati. In totale saranno 705 in tutta Europa. La composizione del nuovo Parlamento europeo potrebbe differire notevolmente da quella a cui ci siamo abituati negli ultimi anni e la partita decisiva è quella della nuova maggioranza a Strasburgo e Bruxelles, fissata a 353 seggi. Gli scenari a cui potremmo trovarci di fronte vengono anticipati dal sito pollofpolls.eu e riportati dal Sole 24 Ore: grazie a questi modelli possiamo cercare di capire come sarà composto il nuovo Europarlamento.

Gli scenari e le coalizioni possibili

Gli scenari pensati riguardano le varie coalizioni, basandosi su dati risalenti al 31 marzo, in termini di sondaggi. Partiamo dal centrodestra: una eventuale alleanza tra i Popolari e i Liberal-democratici supererebbe i 250 seggi ma rimarrebbe ben lontana dalla soglia della maggioranza: mancherebbero quasi 100 seggi. Questa prima ipotesi sembra quindi da escludere. Così come quella di una maggioranza di centrosinistra: Socialisti, Verdi e Sinistra radicale rimangono lontani dai 353 seggi, fermandosi al di sotto dei 250.

Altra ipotesi, al momento la più probabile, è quella di una coalizione ampia composta da forze di centrodestra e centrosinistra: Popolari, Socialisti e Liberali (a cui, secondo alcuni, potrebbero aggiungersi anche i Verdi). Questa coalizione otterrebbe più di 400 seggi, raggiungendo così una comoda maggioranza. Sarebbe, alla fine, un accordo non molto dissimile – al netto delle differenze territoriali – da quello che ha portato alla formazione dell’attuale governo tedesco.

Si parla anche di un accordo che ricalcherebbe la situazione italiana, dove al governo ci sono Lega e Movimento 5 Stelle, riprodotto su scala europea. Insieme ci potrebbero essere euroscettici, populisti e sovranisti. Ma i numeri non sono dalla loro parte. Conterebbero in gran parte sull’apporto dei partiti italiani, ma le cifre sono lontanissime dalla maggioranza: tenendo insieme anche ultra-nazionalisti ed euroscettici siamo intorno ai 100 seggi. E, comunque, aggiungendo tutti i partiti non tradizionali non si riuscirebbe in ogni caso a raggiungere la maggioranza. Gli ultimi trend, inoltre, segnalano qualche difficoltà per gli euroscettici e i populisti con il calo del M5s. Al contrario, chi avanza in molti Paesi – anche in Italia con il Pd – è il Partito Socialista. Con lui, guadagnano qualcosa anche i Conservatori, mentre rimangono stabili i Popolari.

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