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Tasse e contributi slittano a settembre: arriva un’altra proroga di 3 mesi per le imprese

I versamenti fiscali, già sospesi nei mesi di marzo, aprile e maggio a causa dell’emergenza coronavirus, potrebbero slittare a settembre. Ad annunciare un’ulteriore proroga di tre mesi è stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, riunito in videoconferenza con i sindacati delle aziende.
A cura di Annalisa Girardi
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I versamenti fiscali delle imprese, che sono stati sospesi nel mese di marzo a causa dell'emergenza coronavirus, saranno rinviati a settembre. Ad annunciarlo è il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in videoconferenza con i sindacati delle aziende: le scadenze per imprese, professionisti e lavoratori autonomi, slitteranno dal 31 maggio al 16 settembre. Una proroga di oltre 3 mesi, quindi, entro i quali le aziende dovranno saldare gli adempimenti tributari che sono stati sospesi tra marzo, aprile e maggio a causa del lockdown. Lo potranno fare in un'unica soluzione o tramite quattro rate di pari importo.

Da giugno il calendario fiscale dovrebbe tornare alla normalità, a meno che l'evoluzione dell'epidemia non costringa il governo a ricorrere a nuove misure. La sospensione dovrebbe riguardare le aziende che hanno registrato ricavi fino a 2 milioni di euro nell'anno 2019. A quanto riporta il Sole 24 ore, la proroga dovrebbe riguardare circa 20 miliardi tra versamenti Iva e ritenute d'acconto.

Il ministro dell'Economia ha anche parlato degli interventi programmati dal governo a sostegno delle imprese. Per le piccole aziende si parla di finanziamenti a fondo perduto calcolati in base alle perdite subite a causa dell'emergenza coronavirus, in aggiunta ai rimborsi per bollette e affitti. Per le imprese tra i 5 e i 50 milioni di fatturato, invece, si starebbe pensando a un intervento diretto dello Stato probabilmente attraverso Invitalia, mentre le grandi aziende dovrebbero poter contare sulla Cassa depositi e prestiti per il sostegno alla liquidità.

Per questi aiuti, tuttavia, è probabile che si debba attendere. Infatti il governo potrebbe decidere di dividere in due parti il decreto di aprile, già slittato a maggio, con cui si prevede di stanziare circa 55 miliardi di euro. Una decisione in materia non è ancora stata presa, ma l'esecutivo potrebbe procedere allo "spacchettamento" del decreto in un primo provvedimento in cui inserire tutti gli aiuti ai lavoratori, dal rifinanziamento degli ammortizzatori sociali al bonus per gli autonomi. Mentre un secondo provvedimento potrebbe poi contenere il reddito di emergenza e il sostegno alle imprese.

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