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Tassa sulle auto aziendali, in arrivo un rinvio: tutto rimandato al 2021

L’aumento delle tasse sulle auto aziendali sembra destinato a un rinvio. Se ne potrebbe riparlare a metà del 2020, se non addirittura a partire dal 2021. La norma inserita nella manovra non convince più nessuno all’interno della maggioranza e la possibilità di ulteriori modifiche resta in piedi.
A cura di Stefano Rizzuti
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La tassa sulle auto aziendali potrebbe essere rinviata. Di sei mesi, se non di un anno. Le polemiche nate sull’aumento delle tasse per l’utilizzo delle auto aziendali hanno portato a uno stallo all’interno della maggioranza di governo. Che si potrebbe risolvere con un’ulteriore modifica e un quasi certo rinvio della norma. A darne conferma è il Corriere della Sera, ricordando che la misura è stata proposta dal Movimento 5 Stelle, ma che è stata anche accettata da tutti i partiti di maggioranza. Ora, però, sembrano essere tutti contrari. Esprime perplessità anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha dubbi soprattutto sulle tempistiche di entrata in vigore del provvedimento.

Tassa sulle auto aziendali, si va verso rinvio

Italia Viva e Matteo Renzi vogliono eliminare quest’aumento delle tasse a tutti i costi. Tanto da lanciare una petizione con una raccolta firme che punta ad abolire la norma inserita in manovra. E, ovviamente, anche le opposizioni si dicono contrarie all’aggravio previsto sul fringe benefit dei dipendenti. La tassazione è stata già alleggerita prima del suo arrivo in Parlamento. Ma altre modifiche sono ancora probabili. L’idea più plausibile, a questo punto, è quella di un rinvio a metà 2020, se non al 2021.

Gualtieri è pronto ad aprire un tavolo di confronto con le imprese del settore. Ma la cancellazione della norma non è proibitiva: il gettito previsto da questa misura, dopo i primi ritocchi, è di 330 milioni per il 2020. Una cifra che è possibile reperire anche in altri modi, non essendo poi così elevata. A questo punto è probabile che la tassazione più alta venga rimodulata, ma che resti tornando a quello che era il suo scopo originario: creare un incentivo ecologico.

La raccolta firma di Iv contro la tassa sulle auto aziendali

Italia Viva si oppone strenuamente a questa nuova tassazione sulle auto aziendali, tanto da aver fatto partire una raccolta firme a sostegno della petizione contro la misura. Un provvedimento che, stando a quanto scritto nel post, “colpirebbe indiscriminatamente quasi due milioni di persone che usano l’auto per lavorare”. Nel testo pubblicato sul sito del partito di Matteo Renzi si ricorda che finora la tassazione sulle auto aziendali è al 30% perché si tassa solamente il valore relativo all’uso privato dell’auto e non a quello per lavoro. Questa percentuale, si legge ancora, aumenterebbe al 60% in caso di emissioni di biossido di carbonio fino a 160 grammi per chilometri e al 100% in caso di emissioni superiori. Per questi motivi, l’obiettivo di Italia Viva è quello di eliminare la nuova tassazione sulle auto aziendali inclusa nella manovra durante il dibattito parlamentare sulla legge di Bilancio.

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