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Ryanair, è crisi ma non per tutti: 700 tagli, ma per O’Leary bonus record da 100 milioni

Brutte notizie per i dipendenti Ryanair: mentre è annunciato un piano che prevede fino a 700 tagli del personale, al suo amministratore delegato, Michael O’Leary, potrebbe essere corrisposto un bonus fino a 100 milioni di euro se entro i prossimi 5 anni farà raddoppiare la redditività e il prezzo delle azioni della compagnia low cost più grande d’Europa.
A cura di Ida Artiaco
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Che Ryanair non navigasse in acque tranquille lo si era capito già dallo scorso mese di agosto, quando uno sciopero dei piloti nel Regno Unito aveva messo in ginocchio la compagnia low cost di origine irlandese, provocando non pochi disagi ai passeggeri in arrivo o in partenze per le vacanze estive in tutta Europa. Ora arriva un'ulteriore conferma: l'amministratore delegato della società, Michael O’Leary, ha dichiarato che prevede di tagliare 500-700 posti di lavoro. Una notizia che ha lasciato molti perplessi dal momento proprio oggi che gli azionisti della società hanno approvato di stretta misura (solo il 50,5% dei votanti) un sistema di bonus che potrebbe fargli guadagnare circa 100 milioni di euro (90 milioni di sterline) in cinque anni se riuscirà a raddoppiare la redditività o il prezzo delle azioni della compagnia aerea, facendole schizzare a 21 euro.

Ryanair, al via i tagli in tutta Europa (anche a Dublino)

Il prezzo delle azioni di Ryanair si è, infatti, dimezzato negli ultimi due anni per una serie di controversie con i sindacati e ritardi nella consegna del Boeing 737 MAX, costringendolo a ridurre l'offerta di servizi, per cui bisogna rimettersi in carreggiata. O’Leary ha sottolineato che, nonostante i progressi che si stanno mettendo a punto con i sindacati, al momento c'è un surplus di 500 piloti e sta pianificando un piano di tagli che porterà a eliminare fino a 700 posti di lavoro all'interno della compagnia, inclusi quelli della sede di Dublino, dove si trova il quartier generale della low cost.

Il paradosso Ryanair: licenziamenti e utili alle stelle

Tra le misure già adottate c'è il congedo non retribuito di 12 mesi offerto ad alcuni membri del personale, ma nelle prossime settimane la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente con l'annuncio di licenziamenti forzati. D'altronde, questa non è una novità: già a luglio scorso la società, che al momento conta 19mila dipendenti in tutta Europa, aveva annunciato la volontà di far fermare almeno 900 persone. Una situazione paradossale se si pensa che Ryanair è per numero di passeggeri la prima compagnia aerea low cost d'Europa, con un utile netto, al 2018, pari a quasi due miliardi di euro su circa 6 miliardi di ricavi. E intanto, mentre è promesso all'ad un bonus da capogiro, continuano le proteste dei lavoratori. Nel Regno Unito e in Spagna sono questi giorni di agitazione, con scioperi dalla durata anche di 10 giorni che rischiano di avere pesanti ripercussioni sui passeggeri.

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