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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza sospeso, cosa fare per non perdere definitivamente il sussidio

Molti beneficiari del reddito di cittadinanza avrebbero dovuto integrare la documentazione presentata a marzo entro il 21 ottobre: chi non l’ha fatto si vedrà sospendere l’erogazione del sussidio mensile già a partire da fine ottobre. Come fare per rimediare e ricevere nuovamente il reddito e la pensione di cittadinanza? Spieghiamo in cosa consistono le integrazioni e quando presentarle.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le famiglie che non hanno integrato la documentazione presentata per accedere al reddito di cittadinanza entro il 21 ottobre si vedranno sospendere l’erogazione del sussidio mensile. Dovrebbero essere circa 100mila – anche se i numeri non sono stati confermati ufficialmente – i nuclei familiari che non riceveranno l’assegno di reddito e pensione di cittadinanza già nel mese di ottobre. Si tratterebbe, in sostanza, di una famiglia su dieci tra quelle che finora hanno ricevuto il sussidio, su un totale di 943mila nuclei coinvolti. La sospensione deriva, quindi, dalla mancata integrazione della domanda presentata a marzo, quando ancora non erano stati introdotti i nuovi requisiti, più stringenti, per accedere al reddito. L’Inps ha inviato 520mila sms nelle scorse settimane alle famiglie beneficiarie della misura che dovevano presentare le integrazioni entro il 21 ottobre. Avvertendo che in caso contrario sarebbe stata sospesa l’erogazione dell’assegno mensile.

Reddito di cittadinanza, cosa inviare per l’integrazione

Dopo la discussione in Parlamento sul decretone le regole per accedere al reddito di cittadinanza sono diventate più stringenti. Però, intanto, già mezzo milione di famiglie aveva presentato la richiesta. Si prevedeva, quindi, un periodo transitorio di sei mesi in cui l’assegno sarebbe stato ugualmente versato in attesa delle integrazioni. Che, come comunicato dall’istituto di previdenza, dovevano essere presentate entro il 21 ottobre.

Si tratta di due integrazioni. La prima serve per attestare che i beneficiari non siano sottoposti a misure cautelari e non siano stati condannati in via definitiva negli ultimi dieci anni. La seconda è una dichiarazione con cui si attesta che nessun componente del nucleo sia diventato disoccupato a seguito di dimissioni volontarie. Infine, per i cittadini extracomunitari c’è una terza dichiarazione, che deve essere rilasciata dalle autorità dello Stato di provenienza e deve essere tradotta in italiano e vidimata dal consolato per accertare il possesso dei requisiti richiesti.

Quando presentare l’integrazione per riavere il reddito

I beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno i requisiti per continuare a ricevere il sussidio possono ancora inviare le integrazioni (se non l'hanno fatto entro il 21), pur non ricevendo l’assegno per il mese di ottobre. Per riavere il reddito e la pensione di cittadinanza devono quindi inviare queste due (tre per gli extracomunitari) dichiarazioni. Anche se non tutti potranno, considerando che qualcuno potrebbe non rientrare nei nuovi requisiti.

Sulle tempistiche per inviare l’integrazione non ci sono informazioni certe. Per ricevere la ricarica a fine ottobre era necessario presentare i documenti entro il 21 ottobre. Presumibilmente i termini saranno simili anche per novembre e per tutti gli altri mesi, considerando che l’Inps avrà bisogno di qualche giorno per processare tutte le integrazioni e verificare che i requisiti vengano rispettati, in modo da poter erogare l’assegno a fine mese, come avviene normalmente.

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