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Lotteria degli scontrini, slitta la partenza: rinvio da gennaio a luglio 2020

La lotteria degli scontrini verrà rinviata: dovrebbe partire a gennaio, ma un emendamento al decreto fiscale che verrà presentato nelle prossime ore in commissione Finanze alla Camera prevederà una proroga dell’avvio della lotteria dei corrispettivi almeno al primo luglio 2020. Altre proposte di modifica riguarderanno le sanzioni, il codice lotteria e i pagamenti elettronici.
A cura di Stefano Rizzuti
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Per la lotteria degli scontrini è in arrivo una proroga. Non si partirà il primo gennaio 2020, come finora previsto, ma solamente a luglio. La proroga, in realtà, non è ancora stata formalizzata, ma presto lo sarà con un emendamento al decreto fiscale anticipato dal Sole 24 Ore. La proposta di modifica dovrebbe essere presentata e approvata in commissione Finanze alla Camera. Gli emendamenti saranno anche altri, a partire dall’introduzione del codice lotteria al posto del codice fiscale, necessario per partecipare alle estrazioni. Altra modifica dovrebbe riguardare le sanzioni, che dovrebbero essere più basse per gli esercenti che non consentono ai contribuenti di aderire. Infine sono allo studio anche delle semplificazioni per gli esercenti che accettano i pagamenti tracciabili, effettuati con carte e bancomat.

La data del primo gennaio 2020, inizialmente individuata da ministero e Agenzia delle Entrate, sembra a oggi irraggiungibile. D’altronde le istruzioni per la trasmissione dei dati degli scontrini sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate solo di recente e i tempi per adeguarsi non sono così brevi. Inoltre, ora il regolamento è all’esame del garante della privacy. A tutto questo si aggiungono anche i problemi tecnici evidenziati da alcuni degli attori interessati dalla lotteria dei corrispettivi.

Lotteria degli scontrini, proroga al primo luglio 2020

Per tutte queste ragioni l’ipotesi della proroga, almeno al primo luglio, è quella più probabile. Si tratterebbe, peraltro, della stessa data in cui scade la moratoria per le sanzioni per gli esercenti in caso di mancato invio degli scontrini elettronici. L’emendamento, assicura il Sole 24 Ore, è già pronto. E la sua approvazione viene data per certa, venendo condivisa questa necessità da parte della maggioranza di governo per motivazioni tecniche che sembrano ineludibili.

Arriva il codice lotteria per partecipare

Altro problema è quello del privacy. Per ovviare a questo nodo si dovrebbe optare per utilizzare non il codice fiscale per giocare, ma un apposito codice lotteria. Un’opzione che era già data per certa da settimane, anche se dovrà essere ufficializzata anche in questo caso con un emendamento. Il problema è che il codice entrerà in vigore con l’approvazione del decreto fiscale, quindi entro Natale, in teoria. Considerando quella data, però, sembra quasi impossibile che si riesca a rilasciare il codice entro il 31 dicembre a tutti i contribuenti. Motivo in più per giustificare la proroga.

Lotteria degli scontrini, novità su sanzioni e pagamenti elettronici

Il decreto fiscale prevede una sanzione da 100 a 500 euro per gli esercenti che non permettono di partecipare alla lotteria dei corrispettivi, rifiutandosi di accettare il codice e non trasmettendo gli scontrini. La sanzione dovrebbe essere abbassata e parte della maggioranza punterebbe addirittura ad abolirla. Al contrario si continua a puntare, in maniera diversa, sugli incentivi ai pagamenti elettronici. Penalizzando chi utilizza i contanti. Le novità dovrebbero essere introdotte attraverso un emendamento di Gian Mario Fragomeli (Pd), che è il relatore del decreto fiscale, da depositare in commissione.

Per i pagamenti con carte e bancomat gli esercenti saranno esonerati dalla certificazione, dalla memorizzazione e dall’invio telematico dei corrispettivi. E verranno esclusi anche dall’annotazione dei dati nel registro contabile. Le comunicazioni verranno effettuate dagli intermediari finanziari che gestiscono le carte. La semplificazione riguarderà tutti i titolari Iva non obbligati ad emettere fattura, come nel caso, per esempio, degli alberghi. Rimane, invece, l’obbligo di trasmissione dei corrispettivi se il pagamento avviene in contanti o comunque attraverso strumenti non tracciabili.

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