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Il governatore di Bankitalia Visco: “Insieme usciremo da crisi, nessuno perda la speranza”

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, assicura che “insieme ce la faremo” a uscire dalla crisi economica che segue l’epidemia da Covid-19. “Nessuno deve perdere la speranza”, per Visco, nonostante il calo del Pil nel 2020 potrà arrivare fino al 13%. Ora, secondo Bankitalia, è il momento di ridurre le disuguaglianze e ripensare le tasse.
A cura di Stefano Rizzuti
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Insieme ce la faremo”. Ne è convinto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Si può uscire dall’emergenza sanitaria ed economica, anche se “l’incertezza oggi è forte”. Non è solo un “ottimismo retorico”, ma un impegno concreto da assumere: “Serve un nuovo rapporto tra Governo, imprese dell'economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo ‘contratto sociale’, ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo”. Il messaggio di Fisco nelle considerazioni finali resta positivo: “Nessuno deve perdere la speranza”. Il governatore della Banca d’Italia sa bene che “stiamo attraversando la più grande crisi sanitaria ed economica della storia recente”. E anche per questo rivolge un ringraziamento a medici e infermieri.

Le previsioni su Pil e debito di Bankitalia

Difficile prevedere i tempi della ripresa, secondo Visco. Ma Bankitalia traccia due scenari diversi per l’economia italiana. Secondo cui il Pil potrebbe scendere nel 2020 dal 9% al 13%. Il secondo scenario viene ritenuto più negativo, ma comunque non estremo. Il problema è che non c’è solo la flessione intorno al 5% nel primo trimestre, ma anche il fatto che “gli indicatori disponibili ne segnalano una caduta ancora più marcata nel secondo”. Nel 2021, poi, si dovrebbe recuperare circa “la metà della caduta” del 2020. Sicuramente, però, “ci vorrà tempo per tornare a una situazione di normalità”.

Per quanto riguarda il capitolo debito, nel 2020 il governo prevede un disavanzo pari al 10,4% del Pil e un aumento del peso del debito pubblico del 21%, al 156%. Per Visco, “con un tasso di crescita dell’economia compreso tra l’1% e il 2%”, un calo dello spread e un avanzo primario dell’1,5% sarebbe “sufficiente per ridurre il peso del debito sul prodotto di circa due punti percentuali in media all’anno”.  Visco, comunque, ritiene che l’azione del governo e la sua risposta all’emergenza economica sia stata “appropriata”.

L’evasione fiscale e la riduzione delle disuguaglianze

Il governatore della Banca d’Italia si sofferma poi sul capitolo tasse: “Ciò che soprattutto ci differenzia dalle altre economie avanzate è l'incidenza dell'economia sommersa e dell'evasione, che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanti rispettano pienamente le regole. Le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che ne derivano si riverberano sulla capacità di crescere e di innovare delle imprese”. E per questo chiede un “profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga anche conto del rinnovamento del sistema di protezione sociale”.

L’emergenza sanitaria ha portato uno sconvolgimento che, secondo Visco, è diverso da quello di una guerra mondiale ed è quindi difficile da mettere a confronto: “Possiamo partire però da un pensiero maturato proprio immaginando come si sarebbe potuto gestire una grande guerra”. Citando Keynes, il governatore di Bankitalia spiega che bisogna pensare soprattutto alla giustizia sociale, rendendo questa l’occasione buona per “procedere più avanti di quanto si sia fatto finora verso una riduzione delle disuguaglianze”.

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