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Crollano i consumi e aumenta la propensione al risparmio: l’effetto Covid sul reddito delle famiglie

Crollano i consumi, il reddito delle famiglie italiane è in calo e si tende al risparmio. Questa la situazione fotografata dall’Istat nell’aggiornamento della serie dei conti nazionali dei settori istituzionali. Insomma, nonostante il governo abbia stanziato ingenti risorse per far fronte alla dura crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus, gli effetti dell’emergenza si fanno sentire nelle famiglie italiane.
A cura di Annalisa Girardi
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Nonostante il governo abbia stanziato ingenti risorse per far fronte alla dura crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus, il reddito delle famiglie italiane è diminuito del 2,8%. E in una situazione di questo tipo, dove continuano a esserci diverse incertezze per quanto riguarda il futuro e la ripresa, è aumentata la propensione al risparmio passando dall'8,2% del 2019 al 15,8% del 2020, mentre la spesa per i consumi finali si è contratta del 10,9% la spesa per i consumi finali.

Sono i dati che emergono dall'aggiornamento della serie dei conti nazionali dei settori istituzionali pubblicati dall'Istat. "Le misure di sostegno messe in atto per contrastare gli effetti economici dell'emergenza sanitaria hanno attenuato la caduta del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, che nel 2020 è diminuito del 2,8% (-32 miliardi di euro)", si legge nel report. In cui si sottolinea anche che si tratta della più forte contrazione dalla crisi del 2012. Poi si precisa come il potere di acquisto, che è il reddito disponibile espresso in termini reali, è diminuito di 2,6 punti percentuali nell'ultimo anno, interrompendo il trend positivo che era in atto dal 2014.

Le misure di sostegno all'economia varate dal governo per far fronte alla crisi, inoltre, insieme alla contrazione delle entrate fiscali dovuta sempre all'emergenza sanitaria, hanno determinato un forte aumento dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, che si è attestato a -156 miliardi di euro. Si tratta di un numero in peggioramento di ben 129 miliardi rispetto all'anno precedente.

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, ha commentato: "Sono dati disastrosi, ma il dramma è che purtroppo nei primi mesi del 2021 la situazione non è certo migliorata. (…) O la vaccinazioni ci consentiranno di riaprire tutto, senza  alcuna restrizione, almeno a partire da giugno, rilanciando anche il turismo, strategico per molte famiglie, oppure per molti ci saranno guai irreversibili".

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