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Bonus vacanze, per l’estate sconto fino a 500 euro a famiglia: a chi spetta e come funziona

Il decreto Rilancio introduce il bonus vacanze, un sostegno per le famiglie a reddito medio-basso da spendere nelle strutture turistico-ricettive italiane tra il primo luglio e il 31 dicembre 2020. Andiamo a vedere a chi spetta il buono fino a 500 euro, come richiederlo e come effettuare i pagamenti per usufruire del beneficio.
A cura di Stefano Rizzuti
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In attesa della riapertura dei confini tra le diverse Regioni, per il momento rinviata, gli italiani iniziano a pensare alle vacanze estive. E lo fanno anche attraverso il bonus vacanze, ovvero un tax credit che il governo ha introdotto con il decreto Rilancio e che vale, secondo il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, circa 2,4 miliardi di euro. Si tratta di un credito per le spese sostenute dalle famiglie, dal primo luglio al 31 dicembre 2020, per andare in vacanza in strutture ricettive italiane. Il bonus può arrivare fino a un massimo di 500 euro, una cifra che varia in base alla composizione del nucleo familiare. Andiamo a vedere a chi spetta, quali sono i requisiti per accedere e come funziona.

Bonus vacanze, i requisiti: a chi spetta e come funziona

Il bonus vale per le spese effettuate nelle strutture turistico-ricettive italiane tra il primo luglio e il 31 dicembre 2020. La cifra massima può essere di 500 euro, ma solo in caso di famiglie composte da almeno tre persone. Nel caso di una coppia o di una famiglia con due componenti il bonus scende a 300 euro, per i single a 150. Ma non tutti i nuclei familiari possono accedere al tax credit, che è riservato solamente a quelle con reddito medio-basso, ovvero con un valore Isee inferiore ai 40mila euro.

Come richiedere il bonus vacanze 2020

Le modalità specifiche di richiesta potrebbero cambiare sulla base dei provvedimenti attuativi del bonus vacanze. Ma il decreto Rilancio prevede già che l’80% dello sconto venga applicato direttamente dalla struttura turistica, che può essere non solo un albergo, ma anche un b&b, un campeggio o un agriturismo. Per questa parte di spesa, quindi, il contribuente si vedrà direttamente applicare uno sconto in fattura. La struttura ricettiva, poi, può cedere il credito ai fornitori privati, agli istituti di credito o agli intermediari finanziari. Il restante 20%, invece, può essere recuperato dal beneficiario attraverso una detrazione fiscale sulla dichiarazione dei redditi riferita all’anno fiscale 2020 (che quindi si effettua nel 2021).

Come spendere il bonus vacanze

Il cittadino che usufruisce del bonus deve seguire una serie di indicazioni per poter accedere allo sconto. Il pagamento, innanzitutto, va attestato tramite fattura elettronica o documento commerciale e bisogna indicare il codice fiscale del beneficiario del credito, ovvero di chi paga. La spesa deve essere effettuata in un’unica soluzione e per i servizi di una sola impresa turistico ricettiva. Il che vuol dire che il bonus si deve sfruttare in un solo albergo o agriturismo, per esempio, e pagando la quota relativa al credito tutta insieme. Non è inoltre possibile utilizzare il bonus per pagamenti che avvengono attraverso piattaforme o portali telematici, fatta eccezione per le agenzie di viaggio e i tour operator.

Tax credit vacanze, la protesta delle piattaforme online

Non si può usufruire del bonus per i pagamenti attraverso l’intermediazione di piattaforme e portali telematici. E da qui nasce la protesta di Airbnb, che con il suo country manager Giacomo Trovato, in audizione in commissione Industria al Senato, si augura che si possa eliminare l’esclusione delle piattaforme: “La distribuzione di voucher vacanza alle famiglie da utilizzare in tutte le strutture ricettive e alloggi a uso turistico sarebbe una misura più semplice”, è il suo suggerimento. Una posizione espressa, allo stesso modo, anche dal portale Booking.com.

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