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Autostrade presenta il piano economico: taglio dei pedaggi del 5% l’anno

Autostrade per l’Italia ha presentato il nuovo piano economico e finanziario, inviato al ministero dei Trasporti. Mantenuta la prima promessa: procedere con un taglio delle tariffe sui pedaggi autostradali, a partire dal 2021, del 5% l’anno. Mantenuti anche gli impegni su investimenti e manutenzione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le promesse sono state mantenute. Autostrade per l’Italia presenta il suo nuovo piano economico e finanziario che recepisce l’intesa raggiunta con il governo, muovendo il primo passo formale verso la concretizzazione di quell’accordo. Ma allo stesso tempo Autostrade chiede anche al governo di mantenere le promesse. Nel piano c’è il punto più importante promesso dalla società: un calo di circa il 5% annuo delle tariffe autostradali a partire dal 2021. Nell'aggiornamento economico c’è, però, anche quello che sembra essere un messaggio al governo: tutte le condizioni verranno applicate se l'esecutivo chiuderà definitivamente il contenzioso con la società. Il che vuol dire basta discorsi sulla revoca delle concessioni o sulle minacce di revoca. Il contenuto del piano per il periodo 2021-2026 viene riportato da HuffPost.

Il piano di Autostrade: tariffe più basse

La prima importante novità introdotta dal piano riguarda l’andamento delle tariffe: si prevede un calo del 5% l’anno a partire dal 2021. Non da quest’anno, per cui comunque – assicura la ministra De Micheli – non ci saranno aumenti. Ma vengono confermati anche gli altri impegni presi. A partire dai 14,5 miliardi di investimenti, dai 3,4 miliardi di compensazioni e dai 7 miliardi per la manutenzione fino al 2038. Altro impegno preso è quello di tagliare le remunerazioni degli investimenti, ovvero i soldi che vanno ad Autostrade quando viene effettuato un investimento: si scende dal’11% al 7,09%.

Il piano inviato al ministero dei Trasporti

Il piano economico finanziario di Autostrade è stato trasmesso al ministero dei Trasporti, a cui spetterà il compito di una valutazione. Però la partita non si chiude qui. Resta, infatti, in sospeso la questione del risarcimento nei confronti della società. A intervenire deve essere il governo, cambiando la norma inserita nel decreto Milleproroghe. Per ora l’intervento non c’è stato, ma prima di procedere con le successive operazioni per la nuova formazione della società si tratta di un passo essenziale, altrimenti nessun investitore vorrà entrare nella società Autostrade, almeno fino a che non verrà chiarito questo passaggio.

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