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Dopo le ONG, Salvini vuole bloccare anche le navi militari. La Difesa: “Interno non competente”

Il ministro dell’Interno lancia la sua nuova crociata, stavolta contro le navi delle missioni militari europee (cui ovviamente partecipa anche l’Italia) che pattugliano il Mediterraneo: “Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano firmato accordi perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia”. Fonti del ministero della Difesa sottolineano che la competenza sulle missioni internazionali non è però del Viminale.
A cura di Redazione
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Qualche ora fa, il pattugliatore irlandese Samuel Beckett, che agisce all'interno dell'operazione EunavFor – Med, coordinata da Frontex, ha sbarcato nel porto di Messina 106 migranti soccorsi nel Mediterraneo. Il pattugliatore ha intercettato un gommone in un tratto di mare che rientra nell'area SAR dichiarata dalla Libia, ma si è comunque diretto verso le coste italiane, a quanto pare senza il coordinamento del MRCC di Roma. Una circostanza che ha mandato su tutte le furie il nostro governo, con il ministro dell'Interno Salvini che ha colto l'occasione per annunciare la volontà di chiudere i porti italiani anche alle navi militari delle missioni internazionali. Nella lettura del leader leghista e vicepresidente del Consiglio, infatti, la scelta di portare i migranti in Italia, anche se a operare il soccorso sono navi militari di altri Stati, risponde a "vecchi accordi presi dai precedenti governi" e dunque è necessario trovare una nuova intesa, che il governo intende portare già nel prossimo vertice di Innsbruck, in Austria.

Scrive Salvini:

"Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l'arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perchè tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà".

Il Viminale ha poi spiegato di far riferimento ai nuovi accordi (che hanno superato l'operazione Sophia, che sostanzialmente indicava i porti italiani come unici destinatari degli sbarchi di migranti soccorsi in mare aperto), violati dalla decisione del pattugliatore irlandese di far rotta verso l'Italia: "Lo sbarco di ieri sera a Messina è una contraddizione dei principi richiamati dal governo italiano, che ha battuto i pugni per chiedere maggiore responsabilità all'Europa e per negare l'accesso alle navi delle Ong, navi straniere a cui il governo italiano ha chiuso i porti dicendo di far riferimento al coordinamento della guardia costiera libica e di portare i migranti nel porto più vicino, dunque Nord Africa o Malta, o in alternativa in quello del Paese di cui batte bandiera la nave".

Anche il ministro dei Trasporti Toninelli appoggia la polemica del Viminale:

La questione è comunque complessa, anche perché, va ricordato, le navi europee difficilmente accetteranno di interfacciarsi con la Guardia Costiera libica: la Libia non è considerabile stato sicuro, non ha ratificato la Convenzione di Ginevra e dunque vige il principio del non respingimento.

Fonti della Difesa: "Viminale non è competente"

"Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Ciò che va cambiato sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck", dove si svolgerà il vertice dei ministri dell'Interno Ue. Così in serata fonti della Difesa interpellate sulle parole del ministro Matteo Salvini.

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