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Don Seppia: Il prete pedofilo è sieropositivo

Nuova inquietante rivelazione nel già torbido caso di droga e pedofilia che ha colpito la comunità di Sestri-Ponente (Genova). Oggi Don Seppia verrà interrogato per la prima volta.
A cura di Biagio Chiariello
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Nuova scioccante rivelazione nella già inquietante storia di droga e pedofilia che vede coinvolto Don Riccardo Seppia, il sacerdote della chiesa di Santo Spirito a Sestri-Ponente (Genova), accusato di violenza sessuale su minore e spaccio di stupefacenti. Secondo l'ordinanza disposta dal gp nei suoi confronti, l'uomo di chiesa sarebbe sieropositivo. Motivo per il quale sarebbe stato recluso in una sezione speciale del carcere di Marassi, dove è detenuto da venerdì scorso. La rivelazione sarebbe stato riportata dallo stesso Don Seppia in un questionario compilato per i nuovi detenuti, secondo quando scrive Il Secolo XIX. Uno sviluppo drammatico nella angosciante vicenda, che vede così aggravare ulteriormente il quadro accusatorio a carico dell'imputato: nella malaugurata circostanza in cui avesse contagiato altre persone senza informarle precauzionalmente della sua sieropositività, Don Seppia rischierebbe infatti anche l'incriminazione di lesioni gravissime.

C'è da dire che, stando al suo legale Bonanni, il sacerdote continua a “respinge assolutamente qualsiasi coinvolgimento in vicende attinenti a bambini di dieci anni o di età similare”, come invece si evince chiaramente dalle intercettazioni diffuse da alcuni media: "Portami un moretto, magari con problemi". L'avvocato non ha invece voluto rispondere sull'eventualità di sieropositività del suo assistito. A breve il prelato verrà sottoposto a nuovi esami clinici, mentre in giornata dovrebbe essere interrogato per la prima volta. Molte le domande a cui dovrà dare una risposta agli inquirenti, dal momento che la storia tende ad allargarsi sempre di più, con particolari a dir poco conturbanti – come abbiamo visto – e vede coinvolte diverse persone. Dopo l'arresto dell'ex seminarista Emanuele Alfano, 41 anni, accusato di induzione e sfruttamento della prostituzione, nel registro degli indagati spunta un nuove nome: quello di un ragazzo 18enne di origini straniere, ma residente a Genova, su cui pende l'accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile.

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