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Di Pietro, Vendola e Grillo: l’alleanza che non si farà

Quanto c’è di vero dietro le voci che vogliono l’Italia dei valori impegnata a strutturare una coalizione con Sinistra Ecologia e Libertà e con il Movimento a 5 Stelle?
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Vendola-DiPietro

Mentre sembra tramontata l'ipotesi di votare a novembre, almeno dopo gli incontri di ieri fra Monti, Alfano e Bersani, resta alta la tensione sulla riforma elettorale. Se le voci su accordi presunti e su rotture improvvise continuano a susseguirsi senza soluzione di continuità, è intorno alle uniche "certezze" che provano a giocare la loro partita i movimenti di opposizione al Governo Monti. Ne avevamo parlato qualche giorno fa in relazione ad uno strano commento di Beppe Grillo sulle manovre della maggioranza per emarginare il Movimento, ne torniamo a parlare ora che Di Pietro sembra deciso a sfidare gli ex alleati del Partito Democratico proponendo un'alleanza dei "non allineati". Va detto che al momento si tratta di semplici speculazioni teoriche, certo è che una eventuale alleanza politico – elettorale (data la grande distanza programmatica e ideologica) tra Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle costituirebbe la vera novità politica degli ultimi tempi e si configurerebbe come un polo "radicalmente alternativo" ed estremamente influente. Insomma, una idea nemmeno tanto folle quella di Di Pietro, anche se finora non esplicitata in maniera chiara e diretta, fatta eccezione per qualche laconica dichiarazione o qualche tweet sibillino.

Un'alleanza possibile? – Ad essere sinceri però, i margini di manovra sembrano pochi o nulli. In relazione ad una serie di contingenze che parrebbero vincolare i tre soggetti politici a scelte ben precise. A cominciare proprio dall'Italia dei Valori, in preda a distinguo, abbandoni e malumori interni, nonché al momento emarginata dalla svolta di Bersani ed incapace di sostenere la concorrenza dei grillini nel campo della contestazione al governo tecnico. Altro discorso per Sinistra Ecologia e Libertà, con Vendola ancora restio a sganciarsi definitivamente dal Partito Democratico e in attesa probabilmente di un "incontro chiarificatore" con Bersani (oltre che ovviamente in attesa di conoscere con quale legge elettorale ed in quali tempi si tornerà alle urne). Ecco spiegata anche la ragione della fretta con cui il Governatore della Puglia ha smentito le prime voci di un'alleanza dei non allineati ("Non ci riguarda"), pur condividendo le critiche di base all'esecutivo Monti e pur sottolineando la perplessità sulla linea del PD e sull'asse Bersani – Casini. Infine c'è il Movimento 5 Stelle, che non abbandonerà quell'isolazionismo – antagonismo che è la vera ragione del consenso di cui gode nel Paese. Una scelta di campo che Grillo non ripudierà di certo per soccorrere l'ex (?) amico Di Pietro, almeno senza conoscere prima il sistema elettorale (va da se che il proporzionale con liste bloccate chiuderebbe ogni discorso). Insomma, per ora quella di Tonino sembra solo una boutade: certo è che i tanti apprendisti stregoni della politica italiana avranno già ripreso in mano calcolatrici e taccuini…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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