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Decreto dignità, salve le maestre con diploma magistrale: arriva la proroga del governo

Avvio regolare dell’anno scolastico per quasi 6 mila insegnanti con diploma magistrale assunte con riserva. Di Maio: “Abbiamo stabilito una proroga di 120 giorni per risolvere la questione del licenziamento di tanti docenti magistrali vittime di una sentenza del Consiglio di Stato: ora avremo tempo per trovare una soluzione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Al Consiglio dei ministri di ieri sera è stata è arrivata una buona notizia per 5655 insegnanti già in ruolo, assunti con riserva, con diploma magistrale conseguito prima del 2oo1-2002"Abbiamo stabilito una proroga di 120 giorni per risolvere la questione del licenziamento di tanti docenti magistrali vittime di una sentenza del Consiglio di Stato: ora avremo tempo per trovare una soluzione", ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio. Una proroga del contratto, a tempo determinato, che probabilmente verrà estesa ancora fino a giugno 2019, per assicurare la continuità didattica. Nel Decreto Dignità è stato quindi  inserito un provvedimento, richiesto dal ministro dell'Istruzione Bussetti, che di fatto ‘salva' l'inizio dell'anno scolastico il prossimo 10 settembre. Una soluzione transitoria, ma che rimanda di quattro mesi anche la decisione per le altre 43.534 docenti che attendono nelle Graduatorie a esaurimento.

Le docenti erano a rischio licenziamento dopo una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre, (confermata successivamente da un parere dell'Avvocatura di Stato) che le aveva retrocesse in seconda fascia, cioè quella che consente solo l'accesso alle supplenze. Questa la motivazione del Consiglio: il diploma magistrale "non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale", ossia quelle graduatorie che permettono l'accesso al ruolo.

Una soluzione a lungo termine potrebbe passare da un concorso aperto a tutte le categorie attualmente escluse dalle graduatorie, non solo i diplomati, ma anche i laureati in Scienze della formazione. Un concorso parallelo quindi a quello tradizionale, che è destinato a chi è già nelle graduatorie e che ha diritto per legge al 50% dei posti vacanti.

Secondo una nota della Flc-Cgil, "la soluzione adottata risulterebbe poco dignitosa per i tanti docenti che aspettavano una risposta definitiva dal nuovo Governo e sarebbe profondamente inadeguata al fine di garantire il regolare avvio dell'anno scolastico poiché i diplomati magistrali rimarrebbero in servizio per un breve periodo con l'angoscia di essere licenziati di lì a poco". Secondo l'organizzazione sindacale "erano altre le risposte necessarie, ovvero un provvedimento che effettivamente mettesse in sicurezza l'anno scolastico e l'avvio di un percorso di stabilizzazione in grado di coinvolgere tutti gli abilitati e di dare una certezza occupazionale al personale coinvolto. Ma il Governo ha deciso di non decidere, con gravi ripercussioni per le scuole e per gli interessati. Come Flc-Cgil chiediamo al ministro di intervenire in maniera risolutiva e positiva al fine di dare serenità agli interessati e consentire che l'anno scolastico si avvii in un clima di tranquillità e fiducia per le scuole".

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