Testo e significato di Piangere a 90, la canzone con cui Blanco canta di non avere più brividi ma lividi

Blanco ha annunciato a sorpresa, nei giorni scorsi, l'uscita di Piangere a 90, la sua ultima canzone – scritta con Tananai e prodotta da Michelangelo – pubblicata oggi 9 maggio su tutte le piattaforme e in rotazione nelle radio. Il cantautore, vincitore del Festival di Sanremo 2022 assieme a Mahmood con "Brividi", brano con il quale ha rappresentato l'Italia all'Eurovision Song Contest 2022, classificandosi al sesto posto e risultata la canzone più ascoltata dell'anno, era assente da un anno dalle scene e torna con questa canzone che nonostante il periodo è abbastanza lontana dall'idea di tormentone estivo, anzi è una riflessione su di sé, citandosi anche col suo vero nome, Riccardo. Della canzone è stato anche pubblicato un video realizzato dal collettivo Broga’s.
Il testo di "Piangere a 90" di Blanco
Sono stanco, son Riccardo, son di fretta
C'è mia mamma a casa che mi aspetta
Sono Blanco, sono stato pure in vetta
Ho toccato il cielo e il dito si raffredda
Non ho firmato per una vita in diretta
Ogni donna che ho abbracciato non l'ho stretta
Non sento più il brivido
Ora c'ho un livido
E io dovevo dirtelo, ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un'ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a novanta
Quindi non c'è limite
Posso anche urlartelo: "Ti amo, sei strana"
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava
Anche una scusa non regge più
Io sono questo, mi hai scelto tu
Io sono quello che il bello lo calpesta
Io sono questo, una bambola di pezza
Uno tra i tanti nell'occhio del ciclone
Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone
Uno di quelli che bucherà un signore
E vincere, vincere, vincere
Non è destinazione
E io dovevo dirtelo, ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un'ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a novanta
E quindi non c'è limite
Posso anche urlartelo: "Ti amo, sei strana"
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava
Il significato di Piangere a 90
Quella di Blanco è una canzone che parla di sé, di questi ultimi anni, del successo, delle cadute, dell'andare su, ma anche dei lividi quando cadi. Che parli di sé lo si sente da subito, da quel Riccaqrdo, suo vero nome a specificare che sta parlando di sé: "Sono stanco, son Riccardo, son di fretta" comincia così la canzone, che già nella prima strofa dice tutto. Ma sono vari i riferimenti a questi ultimi anni, all'essere Blanco, appunto, ma anche allo stare sotto ai riflettori e il riferimento proprio a "Brividi": "Ho toccato il cielo e il dito si raffredda, non ho firmato per una vita in diretta, ogni donna che ho abbracciato non l'ho stretta, non sento più il brivido, ora c'ho un livido". Blanco usa lo strumento di una conversazione rivolta a un'altra persona per spogliarsi: "Io sono quello che il bello lo calpesta" è probabilmente un riferimento alla polemica sanremese, quando calpestò i fiori nella presentazione de L'isola delle rose, e continua così: "Io sono questo, una bambola di pezza, uno tra i tanti nell'occhio del ciclone". E l'occhio del ciclone, Blanco, l'ha attraversato e superato. Forse.