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Rivoluzione Uffizi: 14 nuove sale, 129 dipinti mai visti e nuova biglietteria anticode

La riapertura alle Gallerie degli Uffizi, dopo la lunga chiusura dovuta alle restrizioni anti-Covid, sorprende i primi visitatori: 14 nuove sale, centinaia di capolavori mai esposti prima e un nuovo sistema per fluidificare le file e facilitare i visitatori. Nel complesso, le Gallerie crescono di oltre quattromila metri quadrati.
A cura di Redazione Cultura
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Riapertura in grande stile alle Gallerie degli Uffizi di Firenze dopo la lunga chiusura a causa delle restrizioni anti-Covid. Da stamattina alle 8:15, orario d'apertura del museo, ben 14 nuove sale per 129 opere d'arte mai esposte prima amplieranno l'offerta per i visitatori al prestigioso museo fiorentino, eccellenza italiana e mondiale dell'arte. In questo modo, la Galleria cresce di oltre duemila metri quadrati. Al pian terreno, grazie a spazi finalmente restaurati e recuperati, il museo fiorentino cambia e si snellisce in funzione di contrasto alle file il sistema di ingressi: ora si fa il biglietto e si entra dalla parte del complesso vasariano più vicina all’Arno. Rivoluzione nell’ingresso al museo, tesa a snellire e fluidificare le code, con una nuova biglietteria, un nuovo sistema di accesso e ampi spazi di accoglienza.

I capolavori di Daniele da Volterra, Rosso Fiorentino, Bartolomeo Passerotti e tanti altri maestri, mai esposti in maniera permanente al pubblico ma adesso protagonisti, insieme ad Andrea del Sarto, Parmigianino, Pontormo, Sebastiano del Piombo nel prezioso allestimento di tredici nuove sale dedicate ai grandi della pittura fiorentina, emiliana e romana del Cinquecento.

Una quattordicesima nuova sala è uno speciale “assaggio”, che presto accoglierà gli autoritratti degli artisti collezionati nel corso dei secoli, con lavori, tra gli altri, di Bernini, Cigoli, Chagall, Guttuso. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha dichiarato: “Questa riapertura sorprenderà il pubblico con una serie di capolavori finora mai visti ed altri ben noti, ma mostrati in modo da riscoprirli nel loro significato più profondo”.

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