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Premio Strega 2016, vince Edoardo Albinati con “La scuola cattolica”

È stato appena annunciato il vincitore del Premio Strega 2016: è Edoardo Albinati con il romanzo “La scuola cattolica”, edito da Rizzoli.
A cura di Federica D'Alfonso
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È "La scuola cattolica" l'opera con la quale Edoardo Albinati ha vinto il Premio Strega 2016. L’importante manifestazione letteraria è giunta alla sua settantesima edizione, e per festeggiare questo traguardo la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci ha organizzato una serata eccezionale all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Un format tutto nuovo, quello di quest'anno, che dalla sala Sinopoli dell'Auditorium è entrata nelle case degli italiani in diretta televisiva: alle 23 infatti la premiazione, condotta da Pino Strabioli, è andata in onda su Rai3. Un ulteriore avvicinamento al pubblico, nello spirito che da sempre contraddistingue lo Strega.

Al termine della serata è stato annunciato il nome del vincitore, scelto fra i cinque autori rimasti in gara: insieme ad Albinati, Eraldo Affinati con "L’uomo del futuro" (Mondadori), Giordano Meacci con "Il Cinghiale che uccise Liberty Valance" (minimum fax), Vittorio Sermonti con "Se avessero" (Garzanti) ed Elena Stancanelli con "La femmina nuda" (La nave di Teseo).

Grande favorito dai pronostici, Edoardo Albinati era entrato nella cinquina dei finalisti ricevendo 202 voti, seguito da Eraldo Affinati con 160 voti. Una vittoria, dunque, preannunciata già dal grande favore dimostrato dalla giuria dei 400 Amici della domenica, lo scorso 15 giugno. Questa sera, con 143 voti, Albinati si è aggiudicato il Premio, seguito da Eraldo Affinati con 92 voti.

La scuola cattolica

"Ogni tanto compaiono romanzi che sovrastano tutti gli altri per ambizione e combustione interna. Il romanzo di Albinati è uno di questi": così Sandro Veronesi aveva descritto il romanzo di Albinati, "La scuola cattolica". La vittoria di questa sera conferma il suo giudizio, e testimonia il grande interesse che questa storia ha suscitato nel pubblico dei lettori. Ambientato a Roma negli anni Settanta, il romanzo ripercorre una delle pagine più sanguinose della cronaca italiana: il delitto del Circeo.

Ma non solo: il libro fa luce su ciò che scatenò quella violenza: 1.294 pagine che ricostruiscono una generazione cresciuta nel disgregarsi dei valori borghesi e nell'esplosione della violenza, ad ogni livello. "Tutti noi facevamo movimenti sgraziati per compiere qualsiasi gesto, fosse anche mettersi la cartella sulle spalle (allora non esistevano gli zaini se non quelli da campeggio). Se uno psicologo avesse osservato i balzi scomposti che facevamo, il nostro modo di grattarci e sbracciarci, avrebbe dedotto che eravamo malati di mente".

Settant’anni di Strega

Maria Bellonci
Maria Bellonci

Cominciarono, nell'inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tempo doloroso nel presente e incerto nel futuro.

Così Maria Bellonci raccontava la nascita, in una Roma appena liberata, del gruppo degli Amici della domenica, con il quale si riuniva con il marito Goffredo nella sua casa romana. La prima riunione è datata 11 giugno, e c’erano, tra gli altri, Massimo Bontempelli, Guido Piovene, Palma Bucarelli e Alberto Savinio. Guido Alberti si aggiunse agli Amici nel marzo del 1946, e pochi mesi dopo comunicava alla Bellonci che la sua azienda avrebbe sostenuto il premio letterario che stava per nascere: da allora, per settant'anni, lo Strega continua ad avvicinare il pubblico dei lettori agli autori e alle loro storie.

"Quest’anno per la settantesima edizione abbiamo deciso di raccontare chi siamo, da dove veniamo", aveva spiega Giuseppe D’Avino, presidente e amministratore delegato di Strega Alberti Benevento, in conferenza stampa. Una serata dedicata non solo agli autori, ma anche alla storia del Premio Strega, raccontata direttamente dalle parole di Maria Bellonci in "Il Premio Strega", pubblicato nel 1995. E come ha ricordato sempre D'Avino: "Il fascino del Ninfeo veniva apprezzato soprattutto dalle persone presenti ma il Premio Strega non parla solo a loro: un premio letterario si fa a beneficio della comunità dei lettori ed è soprattutto a loro che vogliamo raccontare questi settant’anni".

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