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Premio Nobel, la consegna e Peter Handke tra polemiche e boicottaggio: “Difese Milosevic”

Tra defezioni e polemiche oggi pomeriggio sarà consegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2019 all’austriaco Petere Handke, assieme alla scrittrice polacca Olga Tokarczuk per il 2018. Dalle madri di Srebenica al ministro degli Esteri del Kosovo, la cerimonia di Stoccolma è a rischio sabotaggio.
A cura di Redazione Cultura
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La consegna del Premio Nobel per la Letteratura avverrà oggi pomeriggio alle 16:30 a Stoccolma. Come è noto saranno in due, i premiati. Per il 2019 l’austriaco Peter Handke, per il 2018 la scrittrice polacca Olga Tokarczuk. Quest'ultima premiata dopo che l'anno scorso, per via degli scandali sessuali che travolsero l'Accademia svedese, il premio non fu conferito. Tuttavia il caso più spinoso, come è noto, riguarda il conferimento del più prestigioso riconoscimento letterario mondiale a Peter Handke.

Le madri di Srebenica contro Handke

L'autore di "Un viaggio di inverno", appena all'indomani dell'annuncio del conferimento del Premio Nobel, è stato accusato di essere un difensore del regime serbo di Slobodan Milosevic (al cui funerale Handke era in prima fila) e aveva scatenato la polemica indignata delle Madri di Srebrenica che condannavano la decisione di premiare lo scrittore austriaco accusato di aver appoggiato i crimini di Milosevic, Radovan Karadzic e Ratko Mladic. Lo scorso ottobre fu chiesto ufficialmente il ritiro del riconoscimento al grande scrittore austriaco.

Premio Nobel, le assenze in protesta contro Handke

Polemica che ancora oggi, nel giorno della premiazione, non è finita. Al contrario. Peter Englund, membro dell'Accademia Svedese dal 2002, ha annunciato che non sarà presente oggi pomeriggio in dissenso con la scelta di premiare Handke col Nobel, scelta già contestata al momento dell'annuncio lo scorso ottobre. A questa importante defezione si aggiunge quella di una componente della giuria esterna, la scrittrice Gun-Britt Sundstrom. E non è tutto. Il ministro degli Esteri del Kosovo, Behgjet Pacolli ha dato istruzione all'ambasciatore in Svezia di non partecipare alla cerimonia (dalle 16:30 sul sito del Premio Nobel) evidenziando come "uno scrittore che ha sostenuto Milosevic e il suo genocidio in Bosnia e Kosovo, non merita il premio Nobel".

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