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Philip Roth: lo scrittore che ha raccontato l’America e i film ispirati ai suoi romanzi

Il mondo della letteratura è in lutto: Philip Roth è morto, lasciando dietro di sé una serie di romanzi indimenticabili. Storie dalle quali il cinema ha tratto alcune pellicole indimenticabili: ecco le più belle.
A cura di Federica D'Alfonso
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Philip Roth è morto a New York all'età di 85 anni.
Philip Roth è morto a New York all'età di 85 anni.

Lo scrittore Philip Roth è morto a New York all’età di 85 anni. I suoi romanzi hanno oltrepassato i confini americani per divenire grandissimi successi letti e apprezzati in tutto il mondo: le sue storie attraversano momenti importanti della storia del paese, ma allo stesso tempo universalizzano i drammi legati alle origini ebraiche di quasi tutti i protagonisti maschili, al desiderio di rivincita e alla delusione per il fallimento degli ideali americani. Molti suoi libri sono divenuti celebri anche grazie alle trasposizioni cinematografiche, dal primo esperimento de “La ragazza di Tony” al bellissimo “American Pastoral”.

La ragazza di Tony, il primo successo

Nel maggio 1959 Philip Roth pubblica il suo primo libro, dal titolo “Addio, Columbus e cinque racconti”, il quale verrà premiato con il National Book Award e rappresenterà il suo esordio letterario: allo stesso modo, esattamente dieci anni dopo, la penna di Roth arriverà sul grande schermo con un film tratto proprio da questa opera. Intitolato “La ragazza di Tony” e diretto da Larry Peerce, il film sceglie la storia d’amore raccontata nella novella omonima, e rappresenta un primo tentativo di trasporre in immagini il mondo perbenista, borghese e contraddittorio così ben delineato da Roth nei suoi romanzi successivi.

I personaggi sofferti e l’alter ego di Roth

La macchia umana” esce nelle sale cinematografiche nel 2003, riportando sul grande schermo la complessa storia di razzismo e solitudine narrata da Roth nell’omonimo romanzo del 2000: Coleman Silk, stimato accademico ebreo, viene travolto dallo scandalo quando chiama “Zulù” due studenti, ignaro del fatto che fossero di colore. La pellicola racconta la feroce caccia alle streghe che annienta definitivamente la vita di un uomo: una vita il cui racconto è, non a caso, affidata al personaggio di Nathan Zuckerman, alter ego dello scrittore presente in molte sue opere.

Il personaggio del docente universitario sofferto si ripropone anche in “Lezioni d’Amore”, del 2008, ispirato al romanzo “L’animale morente”: la storia è quella del sessantenne David Kepesh e dell’incontro con la studentessa cubana Consuela, un incontro tormentato dalla differenza d’età, dalla gelosia e dalla paura per una malattia che incombe sulla protagonista femminile, interpretata da una bellissima Penélope Cruz.

American Pastoral, il grande affresco americano

Nel 2016 Ewan McGregor, l’indimenticabile Mark Renton di Trainspotting, dirige ed interpreta “American Pastoral”, film ispirato ad uno dei romanzi più complessi e discussi di Philip Roth. Lo scrittore aveva già annunciato il suo addio alla letteratura da qualche anno quando la pellicola esce nelle sale americane: a distanza di quasi dieci anni dalla pubblicazione del romanzo che guadagnò a Roth il Premio Pulitzer, la storia dello “Svedese” si trasforma in azione, forse molto più dinamica e meno riflessiva di quanto le pagine del libro avevano voluto essere.

La pellicola, così come il libro, racconta anni complessi di storia americana attraverso gli occhi dell’ebreo Seymour Levov e delle sue disgrazie familiari: dalle prime proteste contro la guerra del Vietnam allo scandalo Watergate, la vicenda di amore paterno deluso e di tragicità ineluttabile rappresenta appieno lo spirito con cui Roth ha scritto tutti i suoi romanzi.

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