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Il nuovo thriller dell’autore di “Suburra” in una Roma divisa tra mafia latina e sadismo

Giancarlo De Cataldo ci trascina in una storia a tinte fosche in una Roma trasformata in metropoli sudamericana, priva di spazi aperti e schiava del potere. Tre poliziotti indagano tra bande criminali latine e comunità sadomaso alla ricerca di un sadico torturatore. Passato e presente si mescolano tra di loro, svelando la doppia faccia di chi sembrava un amico e rivelando verità scomode.
A cura di Titti Pentangelo
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"Il vero potere è ammantato d'ombra, non sa che farsene dei riflettori". Qui il senso di "Alba nera", il nuovo thriller di Giancarlo De Cataldo edito da Rizzolinato da un'idea condivisa con Massimo Carlotto e Carlo Lucarelli. A tenere le fila della storia scritta dall'autore di "Romanzo criminale" e "Suburra", diventati film e serie tv di culto, è il commissario Alba Doria insieme ai suoi vecchi colleghi, Gianni Romani (soprannominato "il Biondo") e Giannaldo Grassi (chiamato il dottor Sax). Tra pandillas latine e pratiche erotiche discutibili, i tre si troveranno a dover fare i conti con un passato che sembra essere tornato per perseguitarli.

Alba Doria e la "Sirenetta": il passato che ritorna

I buoni e i cattivi. La luce e l'oscurità. In ogni thriller che si rispetti questi elementi non possono mancare. Eppure, come De Cataldo già ci ha mostrato altre volte, nel mondo di oggi queste differenze sono sempre più sfumate. Chi sono davvero i buoni? I poliziotti? Le forze dello Stato? In teoria sì, in pratica tutto è molto più complicato. Come complessa è la figura di Alba Doria, una donna "inaccessibile", fredda e calcolatrice, ma capace di ammaliare gli altri come una sirena. Ed è proprio questa figura mitologica, metà donna e metà pesce, ad insediarsi prepotentemente nella sua vita e in quella dei suoi colleghi. Di nuovo, proprio come tanti anni fa.

"La sirenetta restava un conto in sospeso fra loro, una preghiera non esaudita, una maledizione scagliata contro un nemico ignoto quanto esecrato".

Una prostituta con un tatuaggio della sirenetta. Un maniaco omicida con la stesse ossessioni di un serial killer ucciso dieci anni prima. Stesse corde colorate (blu, rosso, bianco e nero) intorno al corpo, stessi nodi e ferite superficiali. Possibile che sia solo un emulatore? Qualcosa non torna. In genere, gli psicopatici vogliono passare alla storia lasciando un marchio di fabbrica unico, non stanno lì a copiare gli altri. Forse, si tratta di un complice del Condor, il "mostro della discarica" che il Biondo ha fermato nel 2009. Per scoprirlo i tre poliziotti dovranno tornare ad essere una squadra. Solo in questo modo potranno capire se quello che hanno commesso è stato o meno un tragico errore. Alba è pronta a vincere. La sua è sete di giustizia, ma spesso sconfina nella vendetta. È colpa della Triade oscura, un micidiale disturbo della personalità che comprende narcisismo, sociopatia e abilità manipolatoria. Spesso la Triade è più forte di lei, anche se le è difficile ammetterlo. Il Biondo, invece, è sempre uguale. Un Don Chisciotte dei tempi moderni. Inquieto ed istintivo. Poi c'è Sax. Un ambizioso funzionario dei Servizi, virtuoso del jazz. Attorno a loro i cattivi. Da piccoli criminali implicati in affari loschi a grossi nomi della finanza e dei servizi segreti italiani.  Tutto sullo sfondo di una Roma che appare trasformata in metropoli sudamericana, uno spazio chiuso di cui si vedono solo le periferie degradate e i luoghi tossici del potere. La storia parte a sud della città in aperta campagna, in un casale diroccato lungo la via Nettunense. Poi ci si sposta nella baraccopoli sorta sotto il viadotto Giovanni Granchi e in lussuose ville dove si nascondono anfratti segreti. C'è chi vince e c'è chi perde, ma sono tutti immersi nel marcio.

Un viaggio tra dark web e comunità sadomaso

Un Nawashi. Alba Doria ne è convinta fin da subito. Il killer che stanno cercando corrisponde ad un profilo ben preciso: colui che prepara ed esegue l'antica tecnica di legatura giapponese connotata da una forte valenza erotica e chiamata shibari. I tre iniziano ad indagare tra la comunità BSDM (caratterizzata dalla condivisione di pratiche di sottomissione consenzienti) e quella del porno, scavando nel dark web e interrogando i membri della comunità sadomaso. Nella loro corsa forsennata non c'è spazio per la burocrazia, bisogna farsi strada su mucchi di cadaveri. Un unico imperativo: trovare il dungeon, la camera delle torture. Ogni nuovo nome ne nasconde almeno un altro. Tutti indossano una maschera e persino gli amici sono capaci del più vile tradimento. Il presente è un incubo in cui è difficile orientarsi : da un lato bande criminali di latinos (quelli della Mara Salvatrucha), dall'altro mercanti di carne umana. Il business migliore si fonda sull'odio, ma come dice Alba Doria "a qualcosa tutto questo odio dovrà pur servire". Ed è grazie a lei, la donna che illumina la notte oscura di Roma, che la speranza diventa realtà. Senza sentimentalisti o banali happy ending, ma è pur sempre qualcosa. E chissà che non ci sia un seguito. La sfida con il male resta aperta. Un primo passo è stato fatto, ma restano ancora in piedi personaggi importanti. La battaglia vera deve ancora essere combattuta, Alba lo sa. E sa anche bene che solo lei può liberare una città schiava del potere.

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