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Il mondo della cultura scrive alla Commissione UE: “12 milioni di lavoratori a rischio”

Circa ottanta organizzazioni culturali hanno lanciato un appello alla Commissione europea in previsione del bilancio pluriennale, chiedendo all’UE di valorizzare il mondo della creatività che, nel vecchio continente, vale 509 miliardi del Pil e dodici milioni di lavoratori: “Cultura al centro dei valori europei”.
A cura di Redazione Cultura
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Non solo l'intervento dei singoli stati membri, ma un piano economico per sostenere la cultura in Europa. È quanto chiedono circa ottanta organizzazioni culturali e creative europee con un appello inviato alla Commissione dell'Unione Europea con l'avvicinarsi della presentazione del bilancio pluriennale 2021-2027. "Il Consiglio degli editori Ue (Epc) sostiene questa importante iniziativa perché la creatività e la cultura sono al centro dei valori Ue" recita la nota di Angela Mills Wade, direttrice esecutiva dell'Epc, riportata dall'Ansa. "Perciò chiediamo alla Commissione Ue di prevedere disposizioni specifiche per i settori dei media e creativi nei piani di ripresa dal coronavirus".

Le settantotto organizzazioni riunitesi nell'appello chiedono di aumentare i fondi destinati alla cultura nel futuro programma di Europa Creativa 2021-2027 e sostengono che la proposta del Parlamento Ue di 2,8 miliardi di euro valorizzi nel complesso un comparto che vale da solo 509 miliardi di euro del Pil europeo, dietro cui ci sono 12 milioni di posti di lavoro, cioè il 7,5% in Europa. Quali gli interventi che vengono proposti?

Le organizzazioni ne propongono diversi. Innanzitutto, assicurare che i settori creativi siano inseriti nel Recovery fund, adottare misure urgenti di liquidità entro il 2021 per le Pmi e rafforzare il sistema di garanzie per i prestiti. Inoltre si chiedono più fondi, nel quadro del programma Horizon Europe, per una società creativa e inclusiva e di garantire che i fondi strutturali raggiungano il settore culturale, in particolare i freelance.

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