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Il feretro di Agitu sfila per le strade di Addis Abeba: “Ora sei a casa, piccola stella”

Il feretro di Agitu Gudeta è arrivato ad Addis Abeba, dove sarà sepolto su volere della famiglia e riceverà i funerali di Stato. Una scritta accompagna l’immagine dell’imprenditrice massacrata in Trentino: “La tenacia instancabile”. La donna è stata trasportata in Etiopia su richiesta dei suoi familiari.
A cura di Redazione Cultura
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Il feretro di Agitu Gudeta è arrivato ad Addis Abeba, in Etiopia, dove sarà sepolto su volere della famiglia. Dopo un lungo viaggio la bara con dell'imprenditrice di origini etiopi, assassinata in Italia, nella sua abitazione a Frassilongo, in Trentino, è tornato a casa. A rilanciare l'immagine sui social gli amici e i parenti di Agitu. L'automobile che sta trasportando il feretro lungo le strade della capitale etiope, dove riceverà funerali di Stato, reca un'immagine della donna massacrata a martellate, con una scritta che in italiano può essere più o meno tradotta così: "La tenacia/instancabile Agitu Guddeta".

Agitu, simbolo di forza e non solo di integrazione

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L'imprenditrice etiope, che in Italia aveva realizzato un'impresa agricola, lavorando a favore dell'integrazione dei rifugiati e degli altri migranti, resterà nella memoria degli italiani a lungo, rappresentando un simbolo che va ben oltre la retorica dell'integrazione: Agitu rappresenta, proprio come dice la scritta che la sta accompagnando ad Addis Abeba, il simbolo della tenacia e dei risultati che è possibile ottenere attraverso di essa.

Come è stato detto da più parti, le parole usate nei giorni scorsi dai giornali per raccontare l’omicidio di Agitu Ideo Gudeta "trasudano razzismo e ci mostrano come i media italiani siano lo specchio di una cultura intrinsecamente xenofoba. Definire Agitu Ideo Gudeta come un “esempio di integrazione” non fa che alimentare la retorica del deserving migrant, discriminatoria e ingiusta.

L'omicidio di Agitu: lo stato delle indagini

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Nel frattempo Adams Suleiman, il 32enne ghanese reo confesso dell'omicidio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha spiegato che l'assassino aveva fornito tutti i dettagli del delitto durante il primo interrogatorio e che di conseguenza ha preferito non parlare durante quello di garanzia, al termine del quale il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere.

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