“È scivolato sulla birra”: il padre del fan morto al concerto degli Oasis fornisce i dettagli dell’incidente

Durante il concerto degli Oasis dello scorso 2 agosto, il 45enne Lee Claydon è morto cadendo da una balconata dello stadio Wembley di Londra. Come riporta il The Sun, a provocare la caduta sarebbe stata la birra rovesciata sui gradini dell'arena, come raccontato dalla polizia al padre della vittima. Per questo motivo, i gestori della struttura stanno rivedendo la politica sugli alcolici per i concerti. Ad avvalorare la necessità di un cambio di paradigma nella vendita e nel consumo degli alcolici nello stadio, un secondo incidente, avvenuto 24 ore dopo, quando un fan avrebbe riportato un grave trauma cranico dopo essere caduto da una scala nel Blocco 107 di Wembley. Nel frattempo, il padre della vittima, Clive Claydon ha riportato le parole della polizia sull'incidente: "A quanto pare è scivolato, non sappiamo il resto, ci sono dubbi sulle barriere". Mentre suo fratello Aaron ha aperto una campagna fondi su GoFundMe, che ha raccolto oltre 21 mila euro (19 mila sterline) in pochi giorni.
La raccolta fondi per la famiglia di Lee Claydon
Come riporta la BBC, il fratello di Lee Claydon, Aaron, ha aperto una pagina GoFundMe per sostenere la compagna e i figli di suo fratello appena scomparso: l'iniziativa ha raccolto attualmente oltre 19mila sterline, con un obiettivo finale di 20mila destinato a esser raggiunto. La raccolta è stata fatta per aiutare la moglie Amanda e i tre figli dell'uomo – Harry, Matthew e James: "Amanda e i ragazzi hanno il nostro pieno sostegno in questo momento così triste, ed è per questo che vorremmo tanto poterli aiutare sia finanziariamente che emotivamente" ha scritto Aaron che spiega di voler togliere qualche preoccupazione alla donna e ai figli "mentre stanno attraversando il peggior incubo per qualsiasi famiglia".
Le parole della famiglia, dal padre Clive al fratello Aaron con lui al concerto
Nei giorni successivi all'incidente, sono arrivate anche le testimonianze della famiglia Clydon, dalle parole di suo padre Clive al fratello Aaron, che si trovava con lui al concerto allo stadio Wembley. Come riporta il Guardian, Clive avrebbe ricevuto poche spiegazioni dalla polizia: "Tutto quello che so è che c'era birra ovunque, era scivoloso, a quanto pare Lee è scivolato, non sappiamo il resto, ci sono dubbi sulle barriere". Il padre ha risposto anche alle accuse, circolate nelle prime ore dell'incidente, sul possibile consumo di stupefacenti da parte del 45enne: "Non si droga, potrebbe aver bevuto un paio di birre, ma chi non l'ha fatto? La gente ha detto cose orribili, ma è stato solo un incidente".

Quale regola potrebbe cambiare dopo la morte del fan
Al centro delle dinamiche sul rinnovo delle politiche di vendita e consumo di alcol nella struttura, ci sarebbe una modifica essenziale che si lega anche alla Football Association, che regola gli eventi calcistici all'interno dello stadio Wembley. La federazione calcistica inglese infatti, ha disposto una misura secondo cui per i tifosi che assistono alle partite è vietato consumare alcolici nelle aree a sedere, iniziativa pensata per combattere il binge drinking e ridurre i disordini. Una norma che viene applicata agli eventi calcistici, ma che invece non sarebbe stata inserita negli spettacoli di musica dal vivo. E proprio le condizioni scivolose della struttura potrebbero aver rappresentato una delle cause per la morte accidentale del 45enne Lee Claydon.
Al concerto degli Oasis aumentano le vendite degli alcolici
Come riporta il The Sun, un dipendente dello stadio Wembley avrebbe rassicurato sulle condizioni di sicurezza, affermando però che i concerti della band avrebbero aumentato significativamente le vendite e il consumo degli alcolici nella struttura: "I concerti degli Oasis hanno registrato un aumento significativo delle vendite di alcolici e, alla luce dell'incidente di sabato, i dirigenti stanno valutando l'introduzione di un limite o di una restrizione per contribuire a garantire la sicurezza".