Il Concerto del Primo Maggio mette in vetrina le cantautrici, sono loro l’aria nuova della musica italiana

Lo scorso anno criticammo la poca Politica presente al Concertone del Primo Maggio che quest'anno è partito proprio con Bella Ciao cantata da Leo Gassmann ed è continuata con i proclami degli artisti sul palco. A farla da padrona, in particolar modo nella prima parte, sono state soprattutto le cantautrici, artiste che hanno messo le donne al primo posto, assieme al lavoro, dimostrando che anche nell'idea sociale e civile sono in grado di dire le cose più interessanti, un po' co e succede nella Musica negli ultimi mesi/anni. Uno dei meriti del Concertone di Massimo Bonelli, infatti, c'è la voglia di dare spazio a una nuova generazione di artisti e artiste che stanno cercando di regalare una dimensione diversa dal mainstream, insomma quello che una volta faceva la cosiddetta scena indie.
E oggi a svolgere quel compito sono soprattutto le tante cantautrici, musiciste, produttrici che hanno pubblicato alcuni degli album/singoli più interessanti in questi ultimi tempi. Il palco del Concertone ne ha ospitate alcune – molte ne mancano, a volte per scelta artistica, altre per impegni, o chissà -, da Giulia mei ad Anna Castiglia, passando anche per Ele A, rapper che se volessimo mutuare una definizione di Dargen D'Amico potremmo definire cantautorap, ma ci sono anche Anna and Vulkan, Anna Carol, Federica Abbate (che è probabilmente una delle artiste più certificate che c'è sul palco) o Joan Thiele. Sono tutte artiste che stanno costruendo un terreno fertile di musica, ricerca, impegno. E in. questi pochi minuti che ciascuna ha avuto per farsi vedere su quel palco, lo hanno dimostrato.

Non è un caso che sui social, secondo schermo di chi segue il Concertone su Rai3, in tanti abbiano espresso la propria ammirazione proprio per loro: Castiglia, per esempio, è stata una delle più amate. Ma insieme a loro c'è un mondo di artiste incredibili, da La Nina (che è a Taranto) a Daniela Pes, passando per Marta Del Grandi, Gaia Banfi, Maria Chiara Argirò, Coca Puma, Ginevra, Elasi, Emma Nolde o Giulia Impache, tra le altre. Ed è un bene che abbiano spazio su un palco che resta importante come quello di Piazza San Giovanni in Laterano. Insomma, se è vero che manca un po' la carica politica che aveva negli anni scorsi – forse anche per un problema di ricambio generazionale e di temi di interesse – che resti un palco di scoperta. E al diavolo quelli che "Ma questo/a chi è?", ben venga la curiosità, ben vengano quelli che quando si trovano davanti a ciò che non conoscono facciano scattare la curiosità, invece del sarcasmo che dimostra solo la propria ignoranza.