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Gridano “morte all’IDF”e Palestina libera, indagini e polemiche contro i Bob Vylan dopo Glastonbury

Dopo il concerto di Glastonbury i Bob Vylan sono stati sottoposti a indagine dalla Polizia inglese e gli Stati Uniti gli hanno ritirato il visto: cosa sta succedendo a loro e ai Kneecap.
A cura di Francesco Raiola
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I Bob Vylan a Glastonbury – ph Ki Price:WireImage
I Bob Vylan a Glastonbury – ph Ki Price:WireImage

Il concerto dei Bob Vylan a Glastonbury sta acquistando sempre più i contorni di un dramma per il duo punk inglese. Sul palco di uno dei festival più famosi al mondo, infatti, il duo ha voluto esplicitare il proprio appoggio alla causa palestinese gridando più volte "Free Palestine" davanti a un pubblico che ne sventolava a decine la bandiera, ma soprattutto hanno voluto incitare il pubblico a cantare "Morte all'IDF" "Death to IDF") ovvero le forze di difesa israeliane, scatenando un vero e proprio putiferio su di sé con conseguenze che forse stanno andando anche oltre quello che avevano messo in conto.

Cosa è successo ai Bob Vylan

Bob Vylan – ph Leon Neal:Getty Images
Bob Vylan – ph Leon Neal:Getty Images

Dopo che la BBC ha detto che avrebbe dovuto non trasmettere la diretta streaming del loro concerto e dopo le critiche del Primo Ministro Keir Starmer, che ha definito quelle parole come incitamento all'odio, l'ultima notizia è che l'agenzia che li rappresentava li ha abbandonati a seguito delle polemiche scatenate dalle parole della band sul palco, che la Polizia ha informato i media di aver cominciato un'indagine per i cori contro l'esercito israeliano mentre, al contempo, gli Stati Uniti hanno revocato ai due componenti della band il visto costringendoli, quindi, a dover annullare il tour americano che avrebbe dovuto cominciare dopo l'estate. Per il Dipartimento di Stato americano quello del duo rap punk, infatti, sarebbe stato un'invettiva all'odio.

Il caso dei Kneecap

Queste polemiche seguono quelle che nelle scorse settimane hanno investito anche gli irlandesi Kneecap, il cui membro Mo Chara, nome d’arte di Liam Óg Ó hAnnaidh, è stato accusato di reato di terrorismo dopo aver esposto una bandiera a sostegno di Hezbollah durante un concerto a Londra: "Neghiamo questo ‘reato' e ci difenderemo con veemenza – hanno dichiarato in una nota postata sui propri social -. 14.000 bambini stanno per morire di fame a Gaza, con il cibo inviato dal mondo intero che si trova dall'altra parte di un muro, e ancora una volta l'establishment britannico è concentrato su di noi. Questa è una politica di polizia. Questo è un carnevale di distrazione. Noi non siamo la Storia, lo è il genocidio".

Chi sono i Bob Vylan

E le esibizioni dei Kneecap e quelle dei Bob Vylan sono ufficialmente soggette a un'indagine penale e sono state "registrate come incidente di ordine pubblico". Chi difende le band parla oltre che di libertà d'espressione, sottolinea la volontà di Israele di mettere a tacere gli oppositori e che le parole su un palco non possono provocare più condanne e sanzioni di quello che dovrebbero provocare migliaia di morti, compresi tantissimi bambini, ovvero quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. I Bob Vylan si sono formati nel 2017 e hanno pubblicato quattro album mescolando grime, punk e atri stili affrontando spesso in maniera anche veemente temi come razzismo, mascolinità e politica.

La difesa della band contro le accuse

"Insegnare ai nostri figli a parlare apertamente per il cambiamento che desiderano e di cui hanno bisogno è l'unico modo per rendere questo mondo un posto migliore – hanno scritto sui social -. Man mano che cresciamo e il nostro fuoco inizia forse ad affievolirsi sotto le responsabilità della vita adulta, è incredibilmente importante incoraggiare e ispirare le generazioni future a raccogliere la fiaccola che ci è stata passata (…). Mostriamo loro, a gran voce e in modo visibile, la cosa giusta da fare quando vogliamo e abbiamo bisogno di un cambiamento. Lasciamo che ci vedano marciare per le strade, fare campagna sul campo, organizzarci online e gridarlo su qualsiasi palco ci venga offerto. Oggi è un cambiamento nelle mense scolastiche, domani è un cambiamento nella politica estera".

Decine di migliaia di morti dall'inizio del conflitto del 7 ottobre 2023

Dall'inizio del nuovo conflitto, cominciato il 7 ottobre con l'attacco di Hamas che ha ucciso almeno 1194 persone fra civili israeliani e militari gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 56.000 persone e ne hanno ferite 132.000, secondo il Ministero della Salute di Gaza e sono 6.000 le persone che sono state uccise e più di 20.000 quelle ferite a Gaza da quando Israele ha interrotto il cessate il fuoco a marzo. A giugno un nuovo rapporto la Commissione internazionale indipendente d'inchiesta delle Nazioni Unite sul territorio palestinese occupato ha accusato le forze israeliane di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Insraele si difende sostenendo di colpire obiettivi militari.

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